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Una Pasqua ecumenica per cattolici e ortodossi in Grecia, ad un anno dalla visita del Papa.
Un gesto simbolico del vescovo di Creta
Lo scorso 4 maggio è stato il primo anniversario della proclamazione, all’Areopago di Atene, della dichiarazione congiunta di Giovanni Paolo II e di S.B. Christodoulos, arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, sulle radici e l’anima cristiana dell’Europa. La ricorrenza cade alla vigilia della Pasqua ortodossa, celebrata proprio domenica 5 maggio. Abbiamo raccolto una testimonianza del vescovo di Syros-Santorini e Creta, mons. Francesco Papamanolis .
Finalmente anche noi in Grecia abbiamo celebrato la Pasqua. Quest’anno la Pasqua, per noi qui a Syros, è stata un occasione per un gesto ecumenico, nella linea di quel cammino lungo e paziente, che ci porta all’unione dei Cristiani.
Ogni anno, nel mattino del Sabato Santo, il Patriarca Ortodosso di Gerusalemme, entra nel Santo Sepolcro tenendo in mano una candela spenta, e dopo aver recitato alcune preghiere, si racconta, che la candela si accende da sola. Per gli ortodossi questo dimostrerebbe che la data della loro Pasqua è la vera data, perché, affermano, la candela non si accende quando entrano nel Santo Sepolcro gli altri Patriarchi, quello cattolico e quello armeno. Non so quanto ci sia di vero, ma così dicono. La società aerea greca Olympic, mette a disposizione un aereo che porta la fiamma ad Atene, dove viene accolta nella Cattedrale Ortodossa, e distribuita ai fedeli che la portano a casa. Con altri aerei, poi, la stessa viene portata in varie altre diocesi della Grecia. Quest’anno è stata portata anche a Syros.
Quest’anno il nuovo Vescovo ortodosso di Syros, ha voluto fare partecipe della Luce Santa, anche la Chiesa cattolica. All’inizio della veglia Pasquale ho presentato la fiamma ai miei fedeli, ho benedetto il fuoco e poi tenendo in mano due Candele accese, una dal fuoco da me benedetto e l’altra dalla fiamma del fuoco del Santo Sepolcro, ho acceso il cero pasquale, dicendo: “La luce del Cristo che risorge glorioso disperda le tenebre del cuore e dello spirito” ed ho aggiunto di mia iniziativa “e come le fiamme delle due candele si fondono in una, così siano fusi tutti i cristiani nell’unità”.
Sono piccoli gesti simbolici ma è anche con simili gesti costruiamo giorno dopo giorno, l’unione dei cristiani. A Syros sia da parte mia, sia da parte del Vescovo ortodosso, siamo riusciti a creare un clima di fratellanza e di rispetto vicendevole tra tutti. Senza dubbio non ci vogliamo fermare qui. Vorremmo diventare pionieri nella via ecumenica per l’unione dei Cristiani.
Daniele Rocchi