L’ESPERIENZA DELL’AMERICA LATINA, ” “"GIOVANI CHE VIVONO AL LIMITE" ” “

In America Latina i giovani costituiscono il 50% della popolazione, sono coloro “che vivono al limite…della velocità, del ritmo, della vertigine, della mistica”. Così li descrive mons. Jorge Enrique Jiménes Carvajal, vescovo di Zipaquirà-Colombia e presidente del Celam, la Conferenza che riunisce gli episcopati dell’America Latina, intervenendo oggi a Roma alla tavola rotonda sulle prospettive per i giovani in Europa e negli altri continenti, nell’ambito del X Simposio dei vescovi europei sul tema “Giovani d’Europa nel cambiamento. Laboratorio della fede” organizzato dal Ccee (Consiglio delle Conferenze episcopali europee). Sono giovani “critici e indifferenti, pieni di domande e capaci di una tenerezza infinita – dice -, ricercatori, sorprendenti, figli di un tempo andato ma chiamati ad essere progenitori di un mondo nuovo. E la Chiesa non ha nessun diritto di defraudarli”. Mons. Jiménes elenca i principali problemi della gioventù in America Latina: “mancanza di opportunità, di studio e lavoro”, “drammatico aumento del consumo di alcool e droga”, “cambiamenti culturali che mettono in dubbio valori fondamentali privatizzando loro la vita, riducendo il senso del bene comune e del servizio pubblico”.
L’America Latina ha dato impulso alla pastorale giovanile tramite Congressi per i giovani (nel ’91 in Bolivia, nel ’98 in Cile) e, ogni anno, con un Incontro latinoamericano di pastorale giovanile durante il quale si scambiano esperienze e si propongono nuove sfide. La prima esigenza nel lavoro con i giovani (anche per avvicinare i “lontani”), ha ricordato il presidente del Celam, è quella di ” rendere agile il linguaggio, purificandolo da modi e gerghi ecclesiastici che lo rendono difficile e incomprensibile per un mondo più secolarizzato”. Inoltre, si tratta di “creare e rafforzare spazi concreti e strumenti adeguati per le iniziative giovanili e fare in modo che anche loro partecipino alle decisioni”. Tutta la pastorale giovanile, inoltre, è strettamente collegata alla pastorale vocazionale, per promuovere vocazioni al sacerdozio, alla vita consacrata, ma anche al servizio pubblico nelle sue diverse espressioni.