LETTERA DEI GIOVANI, "CONTRIBUIREMO AD UNA ‘CASA COMUNE’" ” “

“Contribuiremo all’edificazione di una casa ‘casa comune’ europea più umana e cristiana”. È quanto hanno promesso i 35 giovani delegati delle Conferenze episcopali europee ai propri presuli, a conclusione del X Simposio dei vescovi europei che si è svolto dal 24 al 28 aprile a Roma, per iniziativa del Ccee (Consiglio delle Conferenze episcopali europee). I giovani hanno riconosciuto e apprezzato il Simposio come “un valido momento per superare ogni possibile distanza che ci sembrava si frapponesse tra noi e voi”. E al termine dell’esperienza offrono alcune assicurazioni ai vescovi: “che non esiteremo a rispondere “sì” a Dio che ci chiama a riscoprire nella vita quotidiana la radice cristiana dell’Europa; che desideriamo continuare il dialogo con voi per metterlo al servizio delle nostre diocesi e comunità; che saremo testimoni dell’esperienza di comunione vissuta in questi giorni per tutti quelli che incontreremo”. Ma ai vescovi i giovani confidano anche alcuni bisogni: “la necessità di incontrarci regolarmente con voi per condividere le gioie e le difficoltà, e camminare così insieme nella nostra esperienza di vita cristiana; il bisogno di maggiori opportunità di formazione ed educazione cristiana cosicchè possiamo anche condividere più responsabilità nelle nostre comunità; la necessità che ci incoraggiate a vivere la nostra vocazione e responsabilità in ambito economico, politico e sociale nei contesti in cui siamo; la voglia di vivere con voi nello stesso spirito che animava le prime comunità cristiane; il desiderio di conformare la nostra vita alla novità del Vangelo in riferimento al patrimonio della Sacra Tradizione della Chiesa; il desiderio di avere occasioni d’incontro (conferenze, sinodi, simposi…) per poter continuare il cammino percorso con questo Simposio”. Inoltre, i giovani hanno iniziato a redigere un documento, che condivideranno con le rispettive comunità, da presentare alla plenaria del Ccce in ottobre.