27 aprile" "
“Il tragico evento della strage nella scuola tedesca suscita un pensiero commosso, di simpatia e di tristezza. Non conosco le ragioni effettive di questo gesto di follia che potrebbe essere, dalle poche notizie avute, un atto di vendetta”: lo ha detto mons. Amédéé Grab, vescovo di Coira e presidente del Ccee, interpellato nel pomeriggio di ieri alla ripresa dei lavori del Simposio sui giovani in Europa e la fede. Mons. Grab ha proseguito dicendo: “Comunque non penso che sia un fatto caratteristico, né tipico e non vorrei metterlo in relazione con il dilagare della violenza. Simili gesti possono capitare in qualsiasi ambiente e in qualsiasi tempo”. Il presidente dei vescovi tedeschi, card. Karl Lehmann, ha dichiarato che “un evento di queste dimensioni, quando avviene, costituisce una sfida a tutta la società. Bisogna quindi domandarsi cosa è avvenuto e soprattutto perché è avvenuto e si può soltanto pregare per le vittime, i feriti e i loro parenti”. Dal canto suo, mons. Franz Josep Bode vescovo di Osnabruck, responsabile per la Conferenza episcopale tedesca della pastorale giovanile nazionale, ha dichiarato: “Io non ho mai sentito di un fatto come questo, è inaudito e sconvolgente per l’intera comunità. Quanto è avvenuto ci dice, anche a motivo delle riflessioni che andiamo compiendo in questo Simposio, che il nostro compito è quello di preoccuparci non solo dei giovani che sono nelle nostre comunità, perché, come è evidente, ci sono i giovani che soffrono e che non hanno prospettive di vita. Questi giovani possono arrivare a compiere gesti come questo di inaudita gravità. Non conosco bene – ha proseguito mons. Bode – cosa ci sia dietro questo gesto; certamente segnala una grande disperazione che poi è anche tipica dell’intera società”.