I GIOVANI HANNO "PAURA" DEL VESCOVO? ” “

Molti giovani hanno “paura” e riserbo nei confronti del vescovo perché per loro incarna la gerarchia e al potere? Sembra di sì, secondo quanto raccontato da alcuni giovani che hanno potuto esprimere ieri le proprie difficoltà direttamente ai vescovi, nei diversi gruppi linguistici. Tutto questo rientra nei lavori del X Simposio dei vescovi europei, in corso a Roma fino al 28 aprile sul tema: “Giovani d’Europa nel cambiamento. Laboratorio della fede”. Nel gruppo di lingua francese Lydia Obolensky-D’Aloisio, giovane ortodossa, ha spiegato che i coetanei “di tutte le confessioni hanno paura di avvicinare i vescovi perché li identificano con il potere. Ma è molto importante far corrispondere l’immagine del vescovo con quella di Cristo”. Lydia ha espresso il suo entusiasmo per aver avuto la possibilità, per la prima volta, di parlare apertamente con i vescovi: “Abbiamo un estremo bisogno del vostro sostegno e di sapere che voi ci siete”. Anche il giovane Cemil Zenginel, delegato della Turchia, ha detto che per i suoi coetanei “il vescovo è un po’ lontano”: “Io non ho paura del vescovo, ma certamente non andrei a confessarmi da lui, preferirei un prete amico con cui condivido più cose”. Qualcuno ha lamentato che i vescovi “non hanno tempo per i giovani”, che i loro discorsi “a volte sono troppi lunghi e noiosi”. Anche se non mancano gli episodi di segno opposto: i vescovi di Bordeaux e di Arras hanno detto che, durante le cresime, sono molti i giovani che confidano i loro problemi personali, spesso sofferenze anche grandi. E suor Fulvie Debatty, religiosa belga, ha raccontato di quando il suo vescovo si è recato in visita nella comunità in cui vive insieme ai giovani: “Una ragazza, vedendolo prendere il the con noi ha esclamato: ‘Ma è un uomo come tutti gli altri!”.