24 aprile" "

U.THEISEN (GERMANIA): ” “"LA CHIESA VADA INCONTRO AI GIOVANI SENZA ATTENDERE OLTRE" ” “

“Siamo felici che i vescovi parlino con noi e non solo di noi. Ma purtroppo il linguaggio della Chiesa non è ancora quello dei giovani”. E’ quanto ha detto questa mattina a Roma, nella conferenza stampa di presentazione del X simposio dei vescovi europei, Ute Theisen, delegata giovanile della Conferenza episcopale tedesca al simposio. “Da questo incontro – ha aggiunto – vogliamo che nasca la speranza per costruire la Chiesa di oggi e del futuro”. “Quando si parla di Cristo – ha detto la delegata tedesca – lo si fa con termini teologici, quasi astratti, lontani dalla comprensione del giovane. Bisognerebbe, invece, usare un linguaggio più chiaro. Provate a parlare di ‘redenzione’ o di ‘Redentore’. E’ facile accorgersi che sono categorie quasi del tutto assenti nei giovani ai quali interessa invece vivere concretamente la figura di Gesù e verificarne l’importanza nella loro vita”. Ma non è solo un problema di linguaggio. Ad avviso di Theisen, infatti, “i giovani tendono a vivere la loro fede all’esterno della Chiesa anche perché delusi da questa come ‘istituzione’. Occorre, dunque, che la Chiesa vada incontro ai giovani senza aspettare oltre. Alla Chiesa spetta fare il primo passo, deve creare luoghi dove incontrare i giovani, anche nelle strade, se necessario. Ci sono dei sacerdoti di 30 anni che non sanno parlare ai giovani e questo è incredibile”. Dello stesso avviso Veronique Bourdat, animatrice nazionale degli “Scouts de France” e delegata al simposio per la Conferenza episcopale francese, per la quale la difficoltà di comunicazione risiede anche nello scontro generazionale. “Recuperare la fiducia dei giovani nella Chiesa attraverso il dialogo ed il contatto” è, secondo la delegata francese, un passo fondamentale “per richiamare il loro impegno diretto nella comunità ecclesiale”. Non poteva mancare, infine, un accenno alle elezioni presidenziali in Francia: “quello che sta accadendo è grave. Siamo rimasti scioccati dall’esito elettorale. Le manifestazioni spontanee in tutta la Francia hanno visto anche i giovani cristiani scendere in piazza per dire no agli estremismi”.