Un appello perché sia esercitato ogni sforzo per ristabilire la pace in Terra Santa e perché sia assicurato il rispetto delle decisioni prese dalla comunità internazionale. A lanciarlo è stato nei giorni scorsi il Patriarca di tutte le Russie Alessio II che a nome del Santo Sinodo, si è rivolto con un comunicato ufficiale alla Federazione russa, agli Stati Uniti, all’Unione europea e alle Nazioni Unite. “Ogni ulteriore escalation di sangue si legge nel testo potrebbe provocare una destabilizzazione in tutto il Medio Oriente”. “La comunità mondiale aggiunge il patriarca può e deve incrementare il grado di coinvolgimento nel processo di pace in Medio Oriente così che le sofferenze dei civili possano finire”. “Per virtù della sua storia e per la sua posizione geografica scrive Alessio II la Terra Santa è un luogo dove sono coesistiti popoli di diverse etnie e i fedeli delle tre religioni: cristianesimo, ebraismo e Islam. Di conseguenza, nessun gruppo nazionale e religioso può prevalere sull’altro. La Terra Santa deve diventare una casa ospitale per tutti”. “I santuari cristiani, musulmani ed ebrei chiede il Patriarcato di Mosca – devono essere preservati e così pure il rispetto dei diritti legittimi degli abitanti di quella terra”. “Oggi aggiunge Alessio II la Terra Santa è stata ferita in modo blasfemo con l’inimicizia ed è stata bagnata col sangue. Piangiamo per ogni vittima, condannando ogni atto di violenza contro i civili”. Il cordoglio del patriarcato va alle vittime israeliane e palestinesi. La Chiesa ortodossa russa ricorda il comunicato congiunto che le Chiese cristiane di Gerusalemme hanno inviato il 9 marzo alle parti in causa chiedendo piena legittimità per i palestinesi. “La pace si legge ancora nel comunicato di Mosca deve ritornare in Terra Santa. E’ nostra profonda convinzione che sia necessario porre fine alle ostilità e ritornare ad un dialogo responsabile”.