“Cristo nel freddo dell’Est: le catacombe del XX secolo e il martirio della Chiesa del silenzio, dalla Rivoluzione di Ottobre al 2000” è il titolo del documentario televisivo, prodotto dalla Rai, che andrà in onda in due puntate, Venerdì Santo, 29 aprile, subito dopo la Via Crucis del Papa al Colosseo, e venerdì 5 aprile. Irina Ivanova Sofroninckaja, laica russa, fu incarcerata per non aver rivelato i nomi dei sacerdoti e dei vescovi clandestini; il salesiano slovacco Jazet Izatovic, di giorno faceva l’operaio e la notte insegnava in clandestinità ai futuri sacerdoti; il polacco Alojzy Soltys nascondeva nel suo fienile libri religiosi e immagini sacre che poi venivano introdotte clandestinamente in Slovacchia: sono alcune delle oltre 60 testimonianze inedite di sacerdoti, religiosi, religiose e laici, che tennero viva la fede cattolica in 9 paesi dell’Est europeo durante la lunga dominazione comunista, subendo arresti, minacce, torture e vessazioni di ogni genere. Dopo un anno di lavoro, queste testimonianze sono state raccolte nel documentario guidato idealmente dai viaggi di Giovanni Paolo II nei paesi dell’Est europeo. Una ‘Chiesa del silenzio’ che trova parola nell’esperienza di Christo Proykov, Esarca apostolico della Bulgaria: “Ci furono più di 10 anni senza preti, senza seminari, senza nessuna libertà religiosa. Lì nacque la mia vocazione, dare la mia vita alla Chiesa. La Chiesa è una madre che ha subito molti colpi nella storia ma è anche un incudine che ha consumato molti martelli”.