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” “Una preghiera per la Terra Santa” “

” “I vescovi austriaci hanno concluso la loro assemblea invitando i fedeli a pregare per la pace in Medio Oriente e a sostenere i cristiani che vivono laggiù” “” “



Il rispetto del sacro, la Terra Santa, le elezioni per il rinnovo dei consigli parrocchiali, l'”alleanza per la domenica non lavorativa”, l’ecumenismo, sono i temi ai quali hanno rivolto l’attenzione i vescovi austriaci, riuniti in Assemblea plenaria a Voralberg, cittadina vicino al confine con il Lussemburgo, dal 19 al 21 marzo, sotto la presidenza del card. Cristoph Schönborn (cfr. SirEuropa n.11/2002). Sintetizziamo di seguito le conclusioni dell’Assemblea.

Il rispetto del sacro. Un “no deciso e pubblico” quando “viene derisa la figura centrale della fede cristiana”; così si è espressa l’Assemblea nel documento finale a proposito di un volume di caricature diffamatorio sulla vita di Gesù: “Noi vescovi siamo concordi con coloro che non vogliono accettare che la loro fede in Cristo venga messa in ridicolo e che si abusi del simbolo più sacro di questa fede per un divertimento a buon mercato”. Si ricorda che “l’Austria e la sua cultura sono state influenzate dal Cristianesimo in modo significativo e soltanto se si rispettano i convincimenti più profondi dei cittadini” si riesce a vivere “in una società pluralista”; questo non costituisce certo, concludono i vescovi, “un’angusta richiesta confessionale” ma è invece il compito “ovvio di una società moderna e umana”.

La Terra Santa. La preghiera della Chiesa in Austria si rivolge “in maniera particolare” nei giorni che precedono la Pasqua alla pace in Terra Santa “soprattutto il venerdì santo quando si pregherà per i bisogni dei cristiani dell’Oriente che soffrono”. Ferma rimane la condanna di “ogni forma di terrorismo e repressione che si abbatte su uomini innocenti e sulle infrastrutture del Paese”. In particolare i vescovi austriaci si rammaricano per i danni arrecati al centro scolastico di Gaza, alla cui costruzione avevano contribuito le donazioni dei cattolici. “Nella striscia di Gaza”; si ricorda “il centro rappresenta uno dei pochi luoghi dove si insegna a giovani di diverse religioni a stare insieme”. Difficile, “anche economicamente”, la situazione dei cristiani che vivono in Terra Santa e che “sono costretti ad abbandonare il territorio” tanto che esiste il pericolo che “un giorno soltanto le pietre rimarranno a testimoniare il messaggio di Gesù”.

L’Europa. “La riunificazione dell’Europa” grazie all’allargamento dell’Unione ai nuovi Paesi candidati sta entrando in una fase decisiva e l’Austria, “che si trova nel cuore del continente, deve considerare questa occasione una necessità storica” perché “le possibilità che il futuro porta con sé con questa riunificazione hanno un peso maggiore dei problemi che portano con sé”, affermano i vescovi. Un appello “ai governanti e a tutti i cittadini” affinché sostengano con passione l’allargamento dell’Europa, affinché questa “possa essere sentita come una patria e non come un anonimo apparato o come un labirinto”. Per questo, scrive la Conferenza episcopale austriaca, “ribadiamo con rammarico che le comunità religiose non sono coinvolte in misura sufficiente nella Convenzione per il futuro dell’Europa”.

L’alleanza per la domenica non lavorativa. Il tema del lavoro domenicale è stato discusso anche in questa assemblea, come già in quella autunnale (cfr. SirEuropa n.7/2001). Presentata la campagna che inizia il 15 aprile: “Vivere di fretta? La qualità della vita nel tempo libero trascorso in comune”, che si propone di sollecitare nell’opinione pubblica la consapevolezza che “il tempo libero passato la domenica nelle comunità ha un alto valore sociale, culturale e psicologico”. Viene inoltre salutata positivamente la proposta di “sancire nella costituzione il principio della domenica libera, che può essere ritenuta un segnale dell’interesse generale per il valore dell’iniziativa”.
P.Co.