” “Sono numerose le ” “organizzazioni ” “dei giovani cristiani impegnate nel ” “dialogo ecumenico ” “
Al 10° simposio dei vescovi europei che, per iniziativa del Ccee (Consiglio delle conferenze episcopali europee), avrà luogo dal 24 al 28 aprile a Roma, parteciperà anche una delegazione della Kek (organismo europeo che riunisce 127 Chiese di tradizione ortodossa, anglicana, protestante e vetero-cattolica). La delegazione è composta da sei persone di cui tre sono giovani. Tra gli adulti, saranno presenti la pastora valdese Gianna Sciclone (Italia), l’anglicana Susan Helen Jones (Galles) e il luterano Harsten Fledelius (Danimarca). Per i giovani partecipano invece i rappresentanti delle maggiori organizzazioni ecumeniche giovanili. Sono Noemi Ligusova (Praga), dell’Ecumenical Youth Council in Europe (Eyce); Daniela Rapisarda, segretaria europea della World Student Christian Federation e Lydia Obolensky D’Aloisio (Belga) del “Syndesmos”, organizzazione mondiale dei giovani ortodossi. Abbiamo voluto conoscerli meglio.
L’ Eyce ( Ecumenical Youth Council in Europe) nasce nel 1968 ed oggi riunisce organizzazioni cristiane giovanili presenti in 23 nazioni d’Europa. Pur appartenendo a Chiese diverse, i giovani si legge nella scheda che appare sul sito www.eyce.org – condividono un impegno comune: approfondire il proprio impegno cristiano e promuovere a vari livelli “la riconciliazione, la giustizia ed una pace duratura in Europa e nel mondo”. “Il nostro scopo spiega Torsten Moritz, 32 anni, segretario generale dell’organizzazione – è lavorare per l’unità dei giovani cristiani e per l’unità delle Chiese, Per questo organizziamo seminari, incontri, tavole rotonde, workshop invitando i giovani a cooperare insieme in uno spirito di fraternità. Chi partecipa alle nostre iniziative è fortemente convinto che non ci sono alternative al cammino ecumenico. La divisione delle Chiese non è infatti più spiegabile in un tempo in cui le nazioni tendono ad unirsi”.
I giovani e l’Europa. Insieme al Comitato “Chiesa e società” della Kek, L’Eyce ha promosso un incontro a Bruxelles sulla incidenza dei valori cristiani nel processo di integrazione europea. “Valori cristiani spiega Torsten come quello della solidarietà che noi riteniamo molto importante ma che non viene rispettato e non solo oggi. Quello europeo è stato fino ad oggi un processo di integrazione economica che ha bisogno di qualcosa in più”. Su questi temi, l’Eyce promuoverà in Italia dal 22 al 28 aprile un seminario sulla globalizzazione e un rappresentante dell’organizzazione parteciperà al simposio dei vescovi cattolici a Roma. “Andremo dice Torsten – per ascoltare. La nostra speranza è costruire una migliore cooperazione tra le Chiese. I giovani sono pronti a dare il loro contributo. I giovani vogliono ascoltare ma vogliono anche aver spazio per esprimersi”.
“Syndesmos-the world fellowship of ortodox youth” è una confederazione di 126 organizzazioni giovanili e scuole teologiche ortodosse, presenti in 42 paesi del mondo. In greco “Syndesmos” vuol dire “vincolo di unità”. “Al cuore dell’organizzazione spiegano i responsabili – sta il desiderio dei giovani ortodossi di lavorare insieme per servire la Chiesa, la sua unità, la sua testimonianza e il suo rinnovamento”. La sezione europea della World Student Christian Federation ha invece sede in Svezia ed è coordinata da un’italiana, la pastora valdese Daniela Rapisarda. E’ una delle più antiche organizzazioni ecumeniche (la sua fondazione risale addirittura al 1895) ed è suddivisa in sezioni geografiche: Asia, Nord America, America Latina, Africa ed Europa.
Il Consiglio ecumenico delle Chiese ha promosso un programma speciale per giovani con un’età compresa tra i 18 e i 30 anni. Tra i campi d’azione, l’economia e la giustizia, la costruzione della pace, la formazione dei giovani, la lotta contro l’Aids. “Uno dei programmi a cui stiamo lavorando con molto entusiasmo dice Freddy Knutzen (33 anni), coordinatore del programma per la gioventù ha per scopo la costruzione della pace in un contesto interreligioso”. “Ho capito aggiunge Lukasz Nazarko, 21 anni, ortodosso della Polonia – che proclamare il monopolio della verità e negare la necessità del dialogo tra i cristiani è semplicemente assordo e non porta a nulla”.