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Immigrazione: luci e ombre ” “” “

E’ solo parzialmente positivo il parere della Chiesa tedesca sulla nuova legge ” “sull’immigrazione che ” “il Bundestag voterà ” “tra pochi giorni” “



Il 22 marzo è prevista al Bundestag a Berlino la votazione definitiva della legge sull’immigrazione approvata il 1° marzo. Abbiamo chiesto a Katrin Gerdsmeier , del Commissariato dei vescovi tedeschi di Berlino, di chiarire al Sir la posizione della Chiesa.

Cosa prevede la legge su diritto d’asilo e condizione di rifugiato?
“Ci sarà un avvicinamento tra la posizione giuridica di rifugiato secondo la Convenzione di Ginevra con quella di chi ha diritto all’asilo. In Germania, nel settore della tutela dei profughi, esistono questi due importanti istituti giuridici, quello dell’asilo secondo la Costituzione e quello del cosiddetto ‘piccolo asilo’, che praticamente è la trasformazione della tutela dall’espulsione secondo quanto prevede la Convenzione di Ginevra. Si tratta di istituti molto diversi perché chi gode dell’asilo secondo la Costituzione viene trattato molto meglio di coloro che hanno lo status di rifugiati secondo la Convenzione di Ginevra; in futuro verrà migliorata la posizione di questi ultimi”.
Quali saranno in pratica gli effetti?
“Le conseguenze e gli effetti saranno molteplici, ad esempio per il permesso per lavoro o per il ricongiungimento familiare. Fino ad ora i rifugiati secondo la Convenzione di Ginevra godevano di un titolo debole per il diritto di soggiorno: un’autorizzazione di soggiorno. In futuro avranno diritto a un regolare permesso di soggiorno, che costituisce già una situazione migliore, e dopo tre anni avranno diritto di soggiorno permanente sotto forma di permesso di residenza.”
E per quanto riguarda lo stato di cosiddetta “tolleranza”?
“Se prendiamo ad esempio il caso di coloro che non possono essere rimandati in patria perché la loro vita verrebbe messa in pericolo, secondo il diritto vigente godono di una posizione giuridica definita di ‘tolleranza’: fino ad ora, pur non avendo diritto ad alcun titolo di soggiorno, sono dovuti rimanere qui perché di fatto non potevano essere respinti. Nel momento in cui a un gruppo di persone di questo genere si dice: io riconosco il vostro tipo di persecuzione secondo la Convenzione di Ginevra, l’insicurezza diminuisce notevolmente e questo va considerato un fatto molto positivo”.
Un punto controverso è quello dell’integrazione, qual è il parere della Chiesa?
“Riteniamo positivo l’aver sancito nella legge il diritto all’integrazione, la possibilità di corsi per l’integrazione; così chi deve vivere qui vede riconosciuto e promosso dalla legge il suo diritto all’integrazione, anche se, tuttavia, sono necessarie anche altre misure.”
Quale sarà la situazione dei clandestini?
“Per i cosiddetti illegali abbiamo chiesto miglioramenti sui diritti sociali e inoltre la non perseguibilità per chi che li assiste: quindi medici, sacerdoti, assistenti sociali. Abbiamo richiesto di mettere in chiaro che l’aiuto umanitario non è perseguibile penalmente, purtroppo questo chiarimento non è arrivato, per questo siamo molto critici.”
Quali sono le ultime richieste della Chiesa?
“Un altro punto per il quale ci siamo battuti è la tutela assoluta dall’espulsione per i giovani che sono nati e sono cresciuti qui: chi è vissuto tutta la vita qui, anche se non ha passaporto tedesco deve rispondere al diritto penale tedesco. L’ultima cosa che abbiamo a cuore riguarda chi deve essere espatriato, persone che volontariamente non se ne andrebbero ed allora per assicurarne in maniera forzata l’espulsione molti vengono arrestati. Su questo punto sono stati generati molti equivoci nel dimostrare l’espulsione; proprio per questo abbiamo richiesto miglioramenti alla normativa”.
Patrizia Collesi