Polonia: "L’Ue non può voltare le spalle al resto del continente"” “

“Tracciare lo ‘spazio’ dell’Europa unita, proporre agli europei nuove forme di partecipazione civile, interrogarsi sul ruolo dell’Europa nel mondo”: secondo il presidente della Repubblica di Polonia Aleksander Kwasniewski sono questi “i principali temi con cui occorre oggi misurarsi”. A Roma per una visita di Stato, il presidente polacco, che ha incontrato il Papa, ha tenuto il 27 febbraio, alla presenza del presidente della Repubblica italiana, una conferenza su “L’Europa unita nel XXI secolo”. “Per lungo tempo – ha ricordato – l’unificazione era appannaggio delle nazioni libere che vivevano dalla parte occidentale della ‘cortina di ferro’. Noi, ingabbiati dalla parte opposta, provavamo un senso di scollamento, di perdita di qualcosa che pure ci apparteneva, perché anche noi avevamo contribuito alla sua creazione”. Poi, finalmente, “con ‘Solidarnosc’ l’inizio della svolta”, ed ora il rigoroso impegno per l’adeguamento ai parametri europei. “Dopo l’allargamento dell’Unione fra due anni – ha proseguito il presidente polacco, riferendosi al probabile ingresso entro il 2004 del proprio Paese e del primo gruppo degli altri candidati -, l’area dell’Europa unita coinciderà in buona misura con la sua estensione geografica”, ma “è difficile dire oggi se e per quanto tempo il confine dell’Unione scorrerà lungo le frontiere orientali di Polonia, Slovacchia, Ungheria e Paesi baltici”.
Per Kwasniewski una cosa è certa: “L’Ue non può voltare le spalle al resto del continente” ma “dovrà sostenere le trasformazioni democratiche ed economiche in corso nei Paesi posti al di fuori dei suoi confini”. Russia e Ucraina le maggiori sfide: dopo il periodo di gelo con la Russia per l’ingresso della repubblica polacca nella Nato e il recente riavvicinamento voluto da Putin, “non si deve sprecare l’opzione pro Occidente dell’attuale politica del Cremlino – ammonisce Kwasniewski -, e neppure l’analoga apertura dell’Ucraina verso l’Europa”; un ulteriore obiettivo deve essere l’avvio “del dialogo con la Bielorussia, per aiutarla a superare l’isolamento e, al tempo stesso, per stimolarne la crescita della democrazia e della società civile”. Una “dimensione della futura Ue in cui la Polonia intende svolgere un ruolo significativo”. Ma anche “la stabilità nella regione dei Balcani”, il dialogo con il mondo islamico, e l’attuazione del principio di sussidiarietà sono obiettivi primari per “un’Europa che sappia parlare con una sola voce e sappia creare strumenti di azione comune, solidarietà e pace duratura per il mondo”.