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” ” "Formazione ” “permanente" degli ” “operatori, a cominciare dai giornalisti: una delle proposte emerse dalle Giornate della comunicazione, svoltesi ” “in varie diocesi” “” “
“È necessaria una teologia della comunicazione”, dichiara al SirEuropa padre René Aucourt, segretario del servizio nazionale della pastorale della comunicazione, al termine delle “Giornate cristiane”, svoltesi in Francia dal 1° al 7 febbraio su questo tema. Per la nuova evangelizzazione, continua p. Aucourt, dobbiamo intraprendere un percorso di ricerca e formare i protagonisti della comunicazione. Bisogna dare loro accesso ad una cultura religiosa e ai mezzi necessari per comunicarla”. Padre René Aucourt sottolinea il fatto che la Francia è rimasta indietro su questo piano e non è raro, ad esempio, che faccia appello a partners belgi quando si tratta di tenere conferenze su quest’argomento.
È vero che, sin dal 1999, grazie alla creazione del segretariato nazionale, sono stati fatti dei passi in avanti. Da parte delle diocesi, “tutti hanno, ormai, almeno un delegato diocesano per la comunicazione e, sempre più spesso, creano un servizio per la comunicazione con un responsabile, un consiglio che riunisce i professionisti e un nucleo operativo”, precisa il segretario nazionale che ha lanciato, per la prima volta, “le giornate cristiane della comunicazione” laddove, fino all’anno scorso, si trattava solo di una giornata: la prima domenica di febbraio, in continuità con la Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani. “Il progetto al quale teniamo di più aggiunge padre Aucourt – consiste nel permettere alle diocesi di comunicare insieme. E il più urgente riguarda la formazione dei responsabili della comunicazione e dei giornalisti”.
Il tempo di leggere. La 36a edizione delle “Giornate cristiane della comunicazione” è stata accompagnata da tre iniziative. Anzitutto la pubblicazione di un testo del COPIC, (Comitato Permanente per l’Informazione e la Comunicazione) sul tema: “Ritrovare il tempo di leggere” (cfr SirEuropa n.3/2002), allo scopo di promuovere, in tutti i cristiani, la consapevolezza dell’importanza di nutrire la propria fede e diventare capaci di testimoniarla in un mondo molto secolarizzato: “Abbiamo l’avidità di leggere che caratterizzava i nostri Padri nella fede e che si ritrovava, prima ancora, negli amanti della letteratura, anche agnostici o determinatamente atei, ma sempre umanisti?”, si chiede il Copic nel documento firmato da mons. Jean-Michel di Falco, vescovo ausiliare di Parigi e presidente di questo organismo. E conclude: “Si tratta, dunque, di tornare al cuore dell’atto di lettura. Come l’atto di scrittura, è inerente alla costruzione segreta della libertà interiore”.
Imparare a comunicare. La seconda iniziativa è stata la riedizione del ‘ Paroisscom’, una guida alla comunicazione molto pratica e concreta, realizzata per la prima volta nel 1996 dal Servizio nazionale della pastorale della comunicazione. Aricchita, più vicina alle realtà pastorali, Paroisscom 2002 propone una serie di schede pratiche e utilizzabili immediatamente: quarantanove schede per aiutare a realizzare un volantino, navigare su Internet, redigere un comunicato stampa, un giornale parrocchiale, redigere un piano editoriale, organizzare una tavola rotonda. Sei schede per aiutare a costituire un ufficio di “accoglienza”. Dodici schede per promuovere occasioni di comunicazione: giornate a “porte aperte”, comunicazione in caso di crisi, ecc. In più i principali testi della Chiesa sulla comunicazione, indirizzi, un lessico, una bibliografia.
Il sito Internet. La terza iniziativa, infine, è stata l’ampliamento del sito Internet del segretariato in quattro direzioni di attenzione e animazione pastorale: comunicazione, stampa, radio, Internet. Ora, per padre René Aucourt, l’urgenza è coordinare le innovazioni delle diocesi e creare legami duraturi tra queste.