Ogm: la Kek chiede chiarezza” “

Valutare le possibili minacce alla bio-diversità. Fare chiarezza sull’obbligo di etichettare con “trasparenza” i prodotti geneticamente modificati. Dire con tutta onestà se gli Ogm rappresentano “un rimedio per la fame nel mondo o sono un ulteriore fonte di profitto per le multinazionali“. Sono alcune perplessità sugli organismi geneticamente modificati che emergono da un rapporto stilato dal gruppo di lavoro sulla bioetica e le bio-teconologie della Conferenza delle Chiese europee (Kek) dedicato appunto alla “alimentazione geneticamente modificata”.
Il documento solleva alcuni caratteri problematici degli Ogm. Il primo è appunto quello relativo ad una possibile minaccia alla biodiversità per cui le Chiese europee chiedono alla comunità scientifica e politica di essere “prudenti”. Il documento della Kek solleva anche la questione relativa ad una etichettatura trasparente dei prodotti geneticamente modificati. Le Chiese chiedono a questo proposito alla Commissione europea di non permettere più che “prodotti alimentari geneticamente modificati possano essere messi sul mercato europeo senza etichetta”. Il Rapporto dedica un suo spazio di valutazione anche alla “ambiguità dell’aspetto commerciale”. “Malgrado le grandiosi pretese morali sui benefici umani ed ecologici, le tecnologie utilizzate per i raccolti geneticamente modificati puntano principalmente ad accrescere i profitti delle imprese di produzioni alimentari”. Il tutto a danno dei Paesi del Terzo mondo. Le Chiese europee affermano infatti di “condividere la preoccupazione di numerosi cristiani circa il potere delle imprese multinazionali che impongono le loro tecnologie ad agricoltori vulnerabili del Sud del mondo”.