spagna

” “Solidarietà con i fratelli argentini

” “” “La Chiesa e la società spagnola si mobilitano per portare aiuto alla popolazione dell’Argentina provata dalla crisi economica” “



La Chiesa spagnola interviene in aiuto dell’Argentina. Nei giorni scorsi mons. Luis Héctor Villalba , arcivescovo di Tucumán, si è incontrato in Spagna con il cardinale Rouco Varela, presidente della Conferenza episcopale spagnola. Anche nel comunicato finale del Consiglio episcopale permanente (Madrid, 29-30 gennaio) è stata espressa solidarietà concreta all’Argentina. Inoltre Caritas Spagna organizzerà una raccolta fondi per il 24 febbraio, mentre l’Ong “Mensageros por la Paz” sta raccogliendo farmaci e alimenti non deperibili. Al cardinale Villalba abbiamo rivolto alcune domande.

La Chiesa argentina sta svolgendo un ruolo importante nell´attuale crisi. Perché ha accettato questa funzione di mediazione?
“Innanzitutto per la grave situazione che sta attraversando l’Argentina, che ci obbliga ad una presa di posizione attiva nel momento in cui ci viene richiesto. E anche perché problema maggiore è la sfiducia della gente nei confronti della classe dirigente. La Chiesa ha una grande credibilità tra la popolazione e questo può aiutare a ristabilire il dialogo tra le parti sociali”.

Voi proponete infatti il dialogo come mezzo per risolvere la situazione…
“Certo, il nostro ruolo è quello di favorire il dialogo tra le parti sociali, economiche e politiche, offrendo un ambito spirituale, uno spazio di concertazione, affinché tutti riconoscano i loro errori ed adottino un cambiamento profondo di mentalità e di comportamento. Quindi non si tratta proprio di una mediazione. La Chiesa non ha un’opinione per risolvere i problemi concreti, a noi non spetta decidere le soluzioni tecniche e neanche moderare il dialogo, funzione che deve essere svolta da un inviato dell’Onu. Noi vogliamo far comprendere a politici, sindacalisti e imprenditori che devono dialogare e rinunciare a difendere solo i propri interessi particolari, perché è in gioco il bene comune di tutto il popolo argentino”.

Cosa c’è all’origine della corruzione della classe politica?
“La crisi è esplosa adesso ma il problema è presente da tempo. Da più di due anni l’episcopato argentino ha lanciato l’allarme e ha fatto appello alla magnanimità, all’integrità, al dialogo e alla ricerca del bene comune per superare la corruzione generalizzata, l’arricchimento rapido che genera povertà ed emarginazione, la mancanza di indipendenza della giustizia… Anzi, il degrado dei valori fondamentali tra i dirigenti si è propagato a tutta la società, divenuta così corresponsabile della situazione. Sotto la crisi economica, politica ed istituzionale c’è una crisi morale. Dobbiamo riproporre il nostro comportamento personale e sociale, basandoci sugli irrinunciabili valori messi da Dio nel cuore dell’uomo”.

Avete chiesto l’appoggio del governo spagnolo. Quanto è necessario questo aiuto ?
“Vorremmo l’aiuto del presidente spagnolo in quanto presidente attuale dell’Ue per ottenere un trattamento equo nelle relazioni economiche internazionali, senza il quale il nostro Paese non riuscirà a compiere i suoi impegni nazionali ed internazionali. Ma crediamo anche che l’aiuto esterno, europeo ed internazionale sia di fondamentale importanza per garantire la stabilità della democrazia, la salvaguardia dei diritti umani e la pace della regione. La crisi è di tale intensità da non potersi risolvere senza l’aiuto dei governi e delle istituzioni”.

E vi siete rivolti alla Chiesa spagnola…
“Abbiamo urgente bisogno di alimenti e medicine. In Argentina ci sono milioni di persone impoverite che non hanno copertura sociale né sanitaria, perfino le classi medie cominciano a patirne le conseguenze. Devo riconoscere che la società spagnola si sta mobilitando. Ci è stata offerta perfino una parte dell’incasso di una partita di calcio”.