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Germania: ” “una decisione contraddittoria” “

L’autorizzazione ad importare cellule staminali embrionali "costituisce una sconfitta per l’umanità della nostra società", afferma ” “il presidente della Commissione di bioetica dei vescovi tedeschi ” “


Il 30 gennaio il Parlamento tedesco ha votato a favore dell’importazione delle cellule staminali embrionali a fini di ricerca e prossimamente dovrà votare l’intero testo di legge. Le Chiese del Paese, così come numerosi deputati, si sono schierati contro questa decisione (cfr SirEuropa n.4/2002). “La decisione è contraria allo spirito della legge di tutela dell’embrione”, ha osservato Joachim Meyer, presidente del Comitato centrale dei cattolici tedeschi. Abbiamo sentito in proposito il parere di mons. Gebhard Fürst , vescovo di Rottenburg-Stoccarda, presidente della Commissione di bioetica della Conferenza episcopale tedesca e membro del Consiglio etico nazionale.

Qual è la sua valutazione sulla decisione del Bundestag di importare cellule staminali embrionali?
“Tanto i vescovi tedeschi quanto io personalmente, in qualità di rappresentante della Chiesa cattolica nel Consiglio etico nazionale, siamo delusi. La decisione costituisce una sconfitta per l’umanità della nostra società e sta inoltre a significare che non c’è più un consenso etico di base per quanto riguarda la tutela della vita. La votazione di maggioranza del Parlamento giustifica l’uccisione di embrioni all’estero a fini di ricerca, cosa che è vietata in Germania secondo la legge di tutela dell’embrione del 1990. Perciò ritengo che questa sia anche una decisione contraddittoria”.
Permettere dall’estero quello che non viene permesso nel proprio Paese significa ammettere una sorta di doppia morale?
“Sì, in quanto i discutibili presupposti etici per ottenere cellule staminali embrionali vengono lasciati ad altri. Le norme restrittive sono piuttosto un alibi per il permesso all’importazione delle cellule staminali”.
Il Consiglio etico nazionale, che alla fine dello scorso novembre si era pronunciato per un sì all’importazione, ha pesato sulla decisione finale?
“La maggioranza del Consiglio etico si è espressa per un importazione condizionata e questo ha costituito una sorta di ‘contrappeso’ al voto contrario della Commissione di inchiesta del Bundestag. Quello che mi è molto dispiaciuto è che nessuno ha quasi badato al contenuto del parere del Consiglio etico, che dedicava dieci pagine alle due opposte posizioni.”
La decisione attuale è solo un primo passo?
“Di fatto la decisione è stata già oggetto di critiche da parte degli scienziati che, a causa delle restrizioni previste, temono un danno della qualità e della quantità della ‘merce di importazione’. Ritengo quindi che le rigide condizioni per le importazioni verranno sempre più annacquate e che il passo successivo sarà la ricerca sugli embrioni in Germania.”
Quale sarà il contenuto della nuova legge?
“Il progetto deve essere presentato entro poche settimane e con esso ci si deve opporre ‘all’utilizzo di altri embrioni al fine di ottenere cellule staminali embrionali’; proprio per questo appare assurdo, dal momento che la legge tedesca non avrà alcuna influenza sui laboratori stranieri. Nella legge di tutela dell’embrione l’importazione non veniva regolamentata in maniera esplicita ora invece essa viene presentata come accettabile ‘soltanto in via eccezionale per progetti di ricerca’”.
Questa soluzione è soltanto un compromesso politico o espressione vera di un consenso sociale?
“E’ un compromesso politico, dietro al quale non c’è alcun ‘vasto consenso’ sociale, come ha voluto sostenere la Società scientifica tedesca quale condizione all’importazione. Il 45% dei deputati si è pur sempre espresso per un veto totale. Nuove terapie non devono essere cercate a spese degli embrioni umani ma per altre strade, magari con la ricerca sulle cellule staminali adulte, accettabile dal punto di vista etico”.
Patrizia Collesi