eutanasia" "

Olanda: tragici abusi” “

Il senato olandese, nell’aprile scorso, ha definitivamente legalizzato il ricorso all’etanasia, anche per i minorenni. Il card. Simonis descrive le conseguenze di questa legge” “


“Dobbiamo vigilare contro qualsiasi violazione e soppressione della vita. ‘Siamo… i custodi della vita, non i proprietari”, scrive il Papa nel messaggio per la 10ma Giornata mondiale del malato che la Chiesa di tutto il mondo celebrerà il prossimo 11 febbraio, festa della Madonna di Lourdes. Nel messaggio Giovanni Paolo II invita, in particolare, ad una riflessione sul valore della vita in tutte le sue fasi, anche quelle “terminali”. In vista di questa giornata dedichiamo ampio spazio al dibattito sull’eutanasia che coinvolge le Chiese e la società civile in tutta Europa. Il caso più emblematico è quello dei Paesi Bassi dove, lo scorso 10 aprile, il senato ha definitivamente depenalizzato l’eutanasia per i malati terminali in situazioni di particolare sofferenza. Tali norme consentono anche ai minorenni, con l’autorizzazione dei genitori, di chiedere la “dolce morte”. Ne abbiamo parlato con l’arcivescovo di Utrecht e presidente della Conferenza episcopale olandese, card. Adrianus J. Simonis.

Quali conseguenze ha provocato l’approvazione della legge sull’eutanasia nei Paesi Bassi?
“Temiamo che si possano verificare dei tragici abusi in virtù di questa legge. Perché è stata presentata come una legge di libertà, in realtà il rischio è di non rispettare affatto i veri desideri del morente”.
Qual è la posizione della Chiesa rispetto a questa legge?
“La Chiesa, fin dal 1985, quando si è cominciato a discutere di eutanasia in Olanda, si è dichiarata fermamente contraria. Ha diffuso molte dichiarazioni e pubblicato diverse lettere e documenti per contrastare l’approvazione di una legislazione favorevole all’eutanasia. Il Parlamento ne ha discusso ma alla fine non ha tenuto affatto in considerazione le indicazioni della Chiesa”.
Ci sono molti medici che fanno obiezione di coscienza?
“Questo è un campo coperto dalla riservatezza. So di certo che vi sono medici obiettori ma non ne conosco il numero”.
Il prossimo maggio ci saranno le elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento. La Chiesa solleciterà una revisione della legge?
“Ci auguriamo che il prossimo Parlamento sia disponibile a rivedere la legge. Purtroppo per otto anni consecutivi abbiamo avuto governi laici, senza la partecipazione di cristiani. Così anche la Chiesa ha avuto poco ascolto. Ci auguriamo che con le prossime elezioni vi sia più spazio per i cristiani”.
Teme che in Europa si vada diffondendo una mentalità contro la vita?
“Ho paura che sia così. Purtroppo nella società occidentale assistiamo ad una grave crisi morale che affonda le radici nella mancanza di fede in Dio, inteso come persona. La gente afferma comunemente di credere in ‘qualcosa’. Ma Dio non è qualcosa, piuttosto è ‘qualcuno’, colui che mi ha donato la vita attraverso i miei genitori. Questa fede è stata perduta da molte persone”.
Cosa può fare la Chiesa per reagire a questa crisi morale che è crisi di fede?
“Proclamare continuamente, senza mai stancarsi, l’immenso valore di ogni vita umana come dono di Dio. E poiché la vita è un dono di Dio non dobbiamo mai stancarci di ricordare che abbiamo la responsabilità di proteggerla e conservarla”.
Le Chiese cristiane si ritrovano unite nella difesa della vita?
“Certamente tutte le Chiese sono per la vita, ma ci sono posizioni diverse riguardo ai singoli problemi. Perciò è difficile, nel nostro Paese, realizzare un fronte comune delle chiese cristiane sui temi della vita”.
Ritiene che un’eventuale costituzione europea debba affermare il diritto alla vita?
“La vita umana dovrebbe essere protetta dal concepimento fino alla morte naturale perché solo a Dio spetta la decisione di quando la vita debba avere inizio e termine”.
Ignazio Ingrao