“Nuove frontiere Nuovi orizzonti” è il tema del meeting che si è svolto a Trieste il 18 e 19 gennaio, promosso dal Cir (Consiglio italiano per i rifugiati), dall’Euromed (istituto euromediterraneo) e dall’Emhrn (Network sui diritti umani nell’area euro-mediterranea). L’incontro è stato organizzato per dare seguito agli impegni presi dalla Conferenza di Barcellona nel 1995, dove è stata lanciata una partnership euro-mediterranea per la creazione di un’area di pace e stabilità. Al Congresso hanno partecipato rappresentanti di governi, di organizzazioni interregionali ed internazionali, provenienti da 27 Paesi. Particolare attenzione è stata riservata alla questione migratoria, suggerendo l’adozione di un sistema di cooperazione tra gli Stati dell’Unione Europea e quelli a Sud del Mediterraneo da realizzarsi mediante dibattiti, interazioni con le Ong, azioni di monitoraggio e ricerca. “Sforzi sempre maggiori – si legge in un documento programmatico stilato per l’occasione – vengono adottati in tale contesto per armonizzare le politiche europee in materia di migrazioni, rifugiati e richiedenti asilo. Tuttavia, le misure adottate non sono riuscite sino ad ora a garantire la sicurezza e la dignità dei rifugiati e dei migranti. Risulta pertanto urgente l’adozione di un approccio universale al tema delle migrazioni, basato sull’eguaglianza dei diritti, che tenga conto al contempo delle peculiarità geopolitiche e regionali”.