L’incontro di Assisi serve anche a "colmare le trincee che si sono aperte nella lunga storia dell’incomprensione" tra le religioni, scrivono ” “i vescovi tedeschi” “” “” “
“La testimonianza comune per la fede nelle forme tipiche della propria comunità religiosa deve avvicinare maggiormente le religioni ed aiutare a colmare le trincee che si sono aperte nella lunga storia dell’incomprensione e dell’errore. A questo serve l’incontro di preghiera delle religioni ad Assisi.”
Le parole dei vescovi tedeschi a proposito della Giornata di preghiera per la pace nel mondo, diffuse in una nota ufficiale due giorni prima dell’incontro di Assisi, sono state un monito per chi “vuole connotare, sbagliando in maniera pericolosa, questo grande incontro delle religioni come passo verso una religione dell’unità”. “La risposta comune per la pace non elimina le differenze tra le confessioni religiose. Noi cristiani possiamo anzi essere attendibili nel dialogo e nella collaborazione quando non superiamo ciò che ci separa e non tacciamo la causa della nostra speranza di pace. ‘La pace porta il nome di Gesù Cristo’ questa dichiarazione di Giovanni Paolo II al primo incontro mondiale per la pace ad Assisi nel 1986 rimane per noi vincolante. Ne siamo debitori anche alle altre religioni”. Alla luce di queste parole sono state molte le iniziative promosse in questi giorni, volte a stimolare la preghiera personale che è si unita a quella del Papa. L’Istituto tedesco per la liturgia ha raccolto testi e materiali per gli incontri di preghiera (in Internet sul sito www.liturgie.de/projekte/frieden/texte), mentre l’ufficio competente dell’episcopato di Magonza ha elaborato un prontuario di liturgia pastorale (anche questo Internet www.kath.de/bistum/mainz/liturgie/arbeitshilfe_friedensgebet2002).
Numerose anche le manifestazioni previste nelle principali diocesi del Paese. A Monaco, capitale della Baviera, regione che conta 4.000 parrocchie luterane e 1.200 evangelico-luterane questo evento fornisce l’occasione per incontri ecumenici e celebrazioni; quella centrale si è tenuta mercoledi 23 alle 19 nel duomo di Monaco e ha visto la partecipazione del card. Friedrich Wetter, del vescovo locale della chiesa evangelico luterana della Baviera, Johannes Friedrich, che ha tenuto l’omelia e dal parroco Thomas Péllaton della Chiesa episcopale anglicana.
Dalla città renana di Colonia è partito lunedì 21 gennaio un gruppo di pellegrini diretto ad Assisi, guidato da Werner Höbsch del “Referat per il Dialogo Interreligioso” e da padre Alois Gomez de Segura. Del gruppo facevano parte anche due religiosi aleviti, una comunità islamica liberale. Il più giovane del gruppo aveva 30 anni, il più anziano 82. Anche Berlino, capitale della Germania unita, non si è sottratta alle iniziative: il card. Sterzinsky, arcivescovo della città e presidente del locale Consiglio ecumenico delle Chiese, dove trovano spazio molteplici confessioni e religioni ha invitato tutti i credenti il 24 gennaio alle 17 alla Wappensaal del municipio per “esprimere in un momento particolare di preghiera questo anelito alla pace”. Il cardinale Sterzinsky ha lamentato la scarsa risonanza tributata alle iniziative nella sua diocesi, dove ” la giornata di digiuno del 14 dicembre è stata ricordata solo da singoli credenti”. Vista la difficoltà “per molti di recarsi in pellegrinaggio ad Assisi”, il cardinale ha formulato l’invito a celebrare nella comunità di appartenenza la sera del 24 una celebrazione eucaristica in “comunanza spirituale con l’evento”, il più possibile in comunione di spirito con i fratelli e le sorelle delle altre confessioni cristiane”. Riconoscendo l’importanza di incontri di dialogo con rappresentanti di altre religioni, il cardinale Sterzinsky ha messo in guardia dal pericolo di un vago sincretismo. “Nel caso ci si ritrovi a pregare ha spiegato – bisogna fare attenzione alle diverse interpretazioni religiose e alle diverse concezioni di Dio. E’ ciò che accade ad Assisi, dove si va insieme per pregare e non per pregare insieme.”
A Speyer i cattolici, su invito del vescovo Anton Schlembach, si sono uniti alla preghiera del Papa con una veglia di preghiera il 23. Lo stesso è accaduto ad Amburgo, dove il giorno seguente, il 24 gennaio a mezzogiorno, hanno suonato per la pace le campane di tutte le chiese a cui fanno capo le 173 comunità cattoliche della diocesi.
Patrizia Collesi