Repubblica Ceca



“Corresponsabili per il volto futuro dell’Europa”. Per mons. Vaclav Maly, vescovo delegato della Conferenza episcopale della Repubblica Ceca per le relazioni con l’Unione Europea (UE), non ci sono dubbi: “L’ingresso comporterà l’unione economica e politica con l’Europa, ma allo stesso tempo significherà diventare corresponsabili per il volto futuro dell’Europa”. “Grazie all’ingresso nell’UE, anche il nostro provincialismo verrà superato – aggiunge – e con il ristabilimento dei legami e degli interessi economici si avrà anche una maggior sicurezza nel Paese, poiché si accrescerà l’interesse per il territorio”. Ma il processo di allargamento, è l’auspicio del vescovo, “dovrebbe favorire lo sviluppo di una migliore e profonda coscienza giuridica, finora presente a livelli molto bassi. Il rispetto del diritto costituisce infatti la base di una democrazia ben funzionante. Fino ad oggi vi sono stati politici che non hanno rispettato le leggi, il che ha impedito l’educazione della società civile”. In questa fase così importante per il Paese anche la Conferenza episcopale ceca è impegnata a sostenere l’ingresso nell’UE. “Come Conferenza episcopale abbiamo intenzione di pubblicare una dichiarazione in cui incoraggiamo i nostri cittadini a dare il proprio assenso all’ingresso nell’UE in occasione del prossimo referendum previsto a giugno del 2003”. La Repubblica Ceca si è formata il 1 gennaio 1993 con la separazione consensuale dalla Slovacchia attraverso un accordo di vertice. Ha una popolazione di oltre 10 milioni di abitanti. Di questi il 39% sono cattolici, il 4,3% protestanti, l’1,7% hussiti e lo 0,2% ortodossi. La Chiesa cattolica è suddivisa in 9 diocesi, 21 diverse sedi pastorali e 3135 parrocchie. Il clero annovera 1 cardinale, 16 vescovi, 1364 sacerdoti e 595 religiosi. Attiva in vari settori della società civile, la Chiesa gestisce, tra l’altro, 66 istituti di istruzione, ripartiti tra scuole materne, elementari e medie e 223 organismi di solidarietà.