“Più partecipazione della società civile nel processo di allargamento”. E’ ciò che ha chiesto la Caritas Europa durante la tavola rotonda europea sulla povertà e sull’esclusione svoltasi ad Aarhus, in Danimarca, il 17-18 ottobre scorsi. Accogliendo con favore il processo di allargamento, la Caritas ha ribadito che “la società civile deve giocare un ruolo maggiore nel dare forma e sostanza al futuro sistema del welfare sia in campo sanitario che sociale dei Paesi candidati”. L’Europa, ha ricordato la Caritas, “ha una grande tradizione nel welfare e questa deve essere mantenuta anche per i Paesi dell’allargamento”. A questi ultimi viene suggerito di “non sottovalutare le conseguenze sociali della trasformazione delle economie nazionali” poiché “il numero dei poveri e degli esclusi potrebbe aumentare anche dopo l’allargamento”. Da qui l’appello ai Governi di “consultare le organizzazioni non governative che da tempo sono impegnate in questo campo per mettere in azione delle politiche che possano aiutare poveri ed emarginati ad integrarsi nella nuova realtà europea”. In particolare, conclude la Caritas, si propongono tra l’altro, “corsi di istruzione e di formazione per persone con bassa scolarità, forme di protezione contro lo sfruttamento degli immigrati e corsi di riqualificazione per persone sopra i 50 anni”.