La Chiesa francese può contare su aiuti statali solo per le scuole private. La repubblica è laica e appartengono allo Stato tutti gli edifici di culto costruiti prima del 1905. Le chiese erette dopo il 1905 invece sono a carico di parrocchie e diocesi. Così pure le case del clero, i luoghi di pellegrinaggio, le opere d’arte sono finanziati con donazioni dei fedeli. I sacerdoti (che percepiscono 915 euro mensili) sono affidati al Denier de l’Eglise, detto comunemente denier du culte, l’offerta personale annuale, che dal 1996 è deducibile per il 50%. Le altre fonti del sostentamento della Chiesa cattolica sono le elemosine e la cosiddetta casuel, oboli familiari donati in occasione di riti e sacramenti. “Dal punto di vista finanziario le parrocchie sono autonome e solidali”, spiega la Conferenza episcopale francese (Cef).
Da tempo ha privilegiato la via della trasparenza, rivolgendosi anche a fedeli non praticanti. Il denier de l’Eglise oggi ha un logo riconoscibile, di colore rosso tenue, un segno a ellisse, che culmina in una croce. La tradizione millenaria delle collette dei fedeli, a fronte di una frequenza religiosa in calo, oggi prosegue con le tecniche del fundraising. La raccolta fondi, sul modello applicato con successo oltreatlantico da ospedali, fondazioni, musei e università, applica il direct-marketing e approda sui media, soprattutto tv e affissioni. La concorrenza con organizzazioni internazionali di solidarietà è sempre più forte. “La Chiesa francese si è lanciata in operazioni di marketing sofisticate – ha commentato il semiologo Maurice Godelier nel suo saggio L’énigme du don (Fayard) – con un enorme rispetto della propria identità visiva nella comunicazione”. La campagna di quest’anno vede in primo piano una distesa di candele accese, e in grande evidenza, su una banda rossa, l’invito all’adesione, “Oui”. Finora è un marketing di fidelizzazione prosegue Godelier . Vedremo come nelle prossime campagne affronterà il problema della persuasione e della conquista”. Il denier de l’Eglise è anche al centro di campagne diocesane. Più semplici e didascaliche, ma coniugate sulla realtà locale, queste campagne ricordano gli interventi realizzati. “Ogni dono ha un senso. Dare alla Chiesa oggi significa dare senso all’avvenire” recita la campagna della diocesi di Lille. “Il vostro dono è l’unica risorsa della Chiesa” per quella di Reims-Ardennes. Le percentuali possono discostarsi a livello locale, ma circa il 70 % del denier de l’Eglise è impiegato nel sostentamento di sacerdoti e animatori diocesani, il 18 % per spese pastorali, 6% in solidarietà, 4% formazione, 1% spese di gestione. Il sistema è esposto a oscillazioni annuali e mostra grandi disparità tra parrocchie e diocesi. Per la carità all’estero, il principale canale di raccolta è Secours catholique, che fa capo a Caritas France: “Ogni dono cambia una vita, anche la tua” è lo slogan dello spot 2002.