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Un’inchiesta sulle forme di promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica nei diversi paesi d’Europa” “
Il sostegno economico alla Chiesa in Italia compie quattordici anni. Era il novembre 1988 quando la XXX Assemblea generale della Cei approvava le linee d’azione teologiche e pastorali contenute in “ Sovvenire alle necessità della Chiesa. Corresponsabilità e partecipazione dei fedeli“. Riflessioni e direttive concrete sul rapporto con i beni temporali e le risorse finanziarie chiamavano tutti i battezzati alla consapevolezza delle necessità della Chiesa, in cerca di mezzi per la sua missione. Iniziava così una storia di formazione, comunicazione e trasparenza, che coinvolgeva il Servizio promozione di Roma e una rete di 230 incaricati nelle diocesi. Il prossimo 24 novembre ricorre la Giornata nazionale per il sostentamento dei sacerdoti ed è già partita la campagna di sensibilizzazione.
“Oggi nel panorama europeo il sistema italiano risulta originale – commenta mons. Attilio Nicora, che dopo un impegno ventennale, ha appena lasciato la guida dell’Ufficio giuridico Cei -. Coniuga in maniera più organica e coerente il profilo della disponibilità dello Stato nel contributo alle chiese, con quello del rispetto dell’autonomia delle confessioni e della coscienza dei cittadini. Da noi si ricorre ad una quota già esistente, che è l’otto per mille, senza la riscossione di ulteriori imposte”. Anche la comunicazione risulta più complessa: “Non è facile per uno spot sposare insieme la tecnicità del sistema e gli aspetti valoriali – prosegue mons. Nicora Ma è più stimolante, perché obbliga ad argomentare, non limitandosi a fare appello ai buoni sentimenti, come pure senz’altro accade”.
“L’otto per mille non è automatico, è una scelta che va riconfermata ogni anno ricorda Paolo Mascarino, responsabile del Servizio Cei . Così se i primi spot spiegavano la novità della firma, oggi che il sistema è noto, le esigenze riguardano piuttosto l’informazione sulle opere realizzate”.
Nel briefing all’agenzia di pubblicità spicca un’immagine della Chiesa italiana fedele a se stessa, ma a contatto con nuove povertà sociali: “Chiediamo all’agenzia Saatchi & Saatchi di evidenziare la rinnovata speranza, anche in situazioni di disagio, assicurando profondità territoriale e spirituale alla storia aggiunge Mascarino -. E alla casa di produzione Cineteam, che filma dal vivo in Italia e nei Paesi in via di sviluppo, di entrare in punta di piedi in realtà difficili da raccontare”.
“Direi che il ricorso della Chiesa italiana a mezzi nuovi come la pubblicità è una sfida vinta conclude mons. Nicora che oltretutto ha aperto la strada ad uno stile utilizzabile anche per altri campi dell’attività ecclesiale”.
Quanto alle offerte, fanalino di coda del sistema, penalizzate dal successo al di là delle previsioni dell’otto per mille, mons. Nicora ragiona su tempi medio-lunghi: “Servirà tempo per riattivare il canale delle offerte per i sacerdoti. Penso in particolare alla formazione sul territorio, dove potranno essere meglio coltivate l’affezione verso i sacerdoti e la partecipazione convinta, una vera consuetudine di vita, che sta alla base delle offerte deducibili”.