La Commissione Europea, pur riconoscendo i grandi progressi compiuti dal Governo turco nella fase di pre-adesione, ritiene che vi sia ancora molta strada da fare per adempiere ai criteri di Copenaghen e aprire formalmente i negoziati di adesione. In particolare, nel campo economico si chiede la rimozione di numerose barriere tecniche agli scambi, la libera circolazione dei prodotti industriali, agricoli, farmaceutici e cosmetici, nonché più apertura agli investimenti provenienti dall’estero. Da un punto di vista dell’ordinamento giuridico a preoccupare sono soprattutto la non conformità con le norme UE in ordine alla giurisdizione e al funzionamento dei Tribunali di Sicurezza dello Stato, nonché l’ancora eccessivo grado di giurisdizione dei tribunali militari sui civili. Il rispetto dei diritti umani è senz’altro migliorato: ciononostante, la pena di morte è stata ufficialmente abolita solo in tempo di pace e la Turchia continua a non rispettare la maggior parte delle sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo. Si registrano, infine, restrizioni alla libertà di espressione, di riunione e di religione.
G.A.G.