unione europea" "

Una costituzione vicina ai cittadini” “” “

Entro il 2003 potrebbe essere ” “firmato il nuovo Trattato comunitario al quale sta lavorando la Convenzione. L’appello della Chiesa a ” “valorizzare la dimensione etica” “




Come era nelle previsioni, la ripresa dei lavori della Convenzione per il futuro dell’Europa dopo la pausa estiva coincide con l’inizio della fase decisiva. Valéry Giscard d’Estaing e Giuliano Amato hanno annunciato a nome del Presidium la presentazione di una prima bozza di progetto del futuro Trattato, prevista per la plenaria del 28 e 29 ottobre prossimo. Tale bozza, ha ricordato il vicepresidente Giuliano Amato, intende essere solo un punto di partenza per non dare adito a critiche premature. Sarà seguita da un progetto più dettagliato e strutturato all’inizio del prossimo anno. Il presidente Giscard si è detto favorevole all’ipotesi di un Trattato costituzionale “composto da un testo unico diviso in due capitoli, il primo di natura costituzionale e il secondo recante le modifiche ai Trattati, eventualmente completato da protocolli”. Lo stesso Giscard ha confermato l’intenzione di sottoporre la proposta finale della Convenzione già al Consiglio Europeo di Salonicco del 20-21 giugno 2003, circostanza che dovrebbe consentire l’apertura della Conferenza Intergovernativa e la firma del nuovo Trattato entro il dicembre dello stesso anno, durante il semestre di presidenza italiana.

Semplificare le leggi. La sessione di lavoro della Convenzione, la settimana scorsa, è stata dedicata al tema della semplificazione delle norme e degli strumenti (cfr SirEuropa n.32 del 12 settembre 2002 ), facendo registrare un larghissimo consenso dei Convenuti riguardo alla necessità di ridurre il numero delle procedure e di adottare una terminologia giuridica corrispondente a quella corrente negli Stati membri (parlando, ad esempio, di “legge” e “legge quadro”). In particolare, la tendenza che emerge propende per ampliare il campo di applicazione della maggioranza qualificata e limitare al massimo l’unanimità, eliminando la procedura di cooperazione e mantenendo (rafforzandola) la procedura di codecisione Parlamento Europeo-Consiglio per le questioni di portata generale. La plenaria è stata anche l’occasione per anticipare il dibattito sulla sussidiarietà: l’eurodeputato spagnolo Mendez de Vigo, presidente del Gruppo di lavoro sulla “sussidiarietà”, ha illustrato all’assemblea lo stato di avanzamento dei lavori. Senza voler creare nuove istituzioni per il controllo della corretta applicazione del principio di sussidiarietà, il Gruppo di lavoro sta approntando un’ipotesi in tre fasi, che prevede il coinvolgimento pieno dei Parlamenti nazionali sia nel sistema di “allerta rapida” in caso di violazione, sia nella possibilità di adire la Corte di Giustizia come estremo ricorso. La prossima sessione plenaria avrà luogo a Bruxelles nei giorni 3 e 4 ottobre.

Per un’Europa aperta e tollerante. “La speranza – ha commentato mons. Noël Treanor, segretario generale della Commissione degli episcopati della Comunità europea, in una dichiarazione rilasciata a SirEuropa – è che la dimensione religiosa della vita, l’eredità culturale delle religioni, abbia il ruolo che le compete al fine di garantire la reale tolleranza delle differenze. L’obiettivo è la creazione di un’Europa come società aperta e tollerante. Mi auguro che tali fondamenta religiose trovino il giusto riconoscimento, anche grazie ai contributi delle Chiese”. Tuttavia, ha aggiunto mons. Treanor, “mi chiedo: i nostri leader politici e i membri della Convenzione per il futuro dell’Europa si rendono davvero conto che oggi la linea di demarcazione tra credo religioso e secolarizzazione è ampiamente superata? Ci troviamo in un contesto nuovo che richiede forme nuove per governare la società. Si avverte la necessità della dimensione etica e la futura Costituzione europea sarà tanto più prossima ai cittadini, quanto più valorizzerà tale dimensione”.
G.A.G.