Numerose iniziative delle chiese europee per la diffusione della "Charta Oecumenica" vedono i giovani tra i principali animatori” “
Una cinquantina di rappresentanti delle conferenze episcopali e delle Chiese cristiane presenti in Europa, provenienti da 26 paesi ad Ottmaring per fare il punto ad un anno dalla firma di Strasburgo – sul processo di ricezione della Charta Oecumenica nelle Chiese. Lo scambio delle esperienze ha offerto un’occasione per tracciare un bilancio delle iniziative ecumeniche più importanti promosse in Europa in questo ultimo anno. Riportiamo una panoramica delle relazioni presentate da alcune conferenze episcopali.
L’impegno dei giovani. Nella Repubblica Ceca, esiste una “stretta cooperazione” tra la Conferenza dei vescovi cattolici e il Consiglio ecumenico delle Chiese. In occasione dell’alluvione che ha colpito questa estate il Paese, le Chiese si sono incontrate, dando vita ad una raccolta di fondi a favore delle vittime. Un segno di solidarietà che è stato accolto in maniera molto positiva dai media. Per quanto riguarda invece la Charta, il testo è stato tradotto e pubblicato in un’edizione ufficiale della Conferenza episcopale a cinque mesi dalla firma di Strasburgo. La Charta ha suscitato particolare interesse tra i giovani: la Commissione giovanile del Consiglio ecumenico si è impegnata a diffonderne “gli ideali” tra i giovani cristiani e a questo fine ha organizzato diversi incontri.
Un frutto concreto. La vita ecumenica in Inghilterra e Galles è stata segnata quest’anno da un “patto” solenne di unità sottoscritto in occasione delle celebrazioni per il Giubileo della Regina – dai presidenti delle Chiese cristiane del Paese. Il testo che porta le firme anche dell’arcivescovo anglicano di Canterbury, George Carey, e dell’arcivescovo cattolico di Westminster, card. Cormac Murphy-O’Connor, si basa nella sua prima parte proprio sulla Charta Oecumenica (cfr. SirEuropa n.13/2002). Per la ricezione del testo nelle chiese locali, la Conferenza episcopale ha coinvolto anche il “dipartimento dell’educazione”. Tra le difficoltà, la Chiesa inglese indica “la generale apatia” del Paese verso i temi europei. In Olanda il testo è stato tradotto e diffuso in 4.800 copie ed è apparso sul sito del Consiglio delle Chiese. La Charta è stata firmata dai leader della Chiesa cattolica olandese e dai responsabili del Consiglio delle Chiese in occasione di un incontro al quale hanno partecipato anche rappresentanti delle realtà ecclesiali giovanili. In Svezia il testo ha invece avuto una diffusione di circa 500 copie.
Quando si è una minoranza. In Bulgaria su una popolazione di 8 milioni di persone, i cattolici rappresentano solo l’1%. La maggioranza è ortodossa e nel paese si contano 11 milioni di musulmani. Perciò, “quando iniziative come questa della Charta Oecumenica sono promosse da una piccola comunità come la nostra, è molto difficile suscitare grande attenzione”, osserva la conferenza episcopale bulgara. Un evento molto importante per il Paese è stata la visita di Giovanni Paolo II che “ha lasciato la porta aperta all’idea ecumenica e alla possibilità di una maggiore collaborazione tra le differenti chiese”. Un segno concreto di “buona volontà” da parte del Papa è stato il dono alla Chiesa ortodossa bulgara della chiesa dei Santi Vincenzo e Atanasio, a Roma, nei pressi della basilica di S. Pietro. In Ungheria, invece, la chiesa cattolica e le chiese protestanti firmeranno solennemente la Charta con una dichiarazione comune il 10 ottobre prossimo a Budapest, durante un incontro ecumenico. In questo Paese i mass-media hanno dedicato grande attenzione al testo, anche perché si “attende l’entrata nella Comunità europea e per i cristiani d’Ungheria è importante avere linee ecumeniche comuni per tutti i paesi della nuova Europa”. In Romania, il processo di ricezione ha riscontrato alcune difficoltà soprattutto perché l’ecumenismo non è molto diffuso e perché la “Chiesa ortodossa, che è maggioritaria, non ha accordato particolare interesse all’iniziativa” della Charta Oecumenica, spiega la conferenza episcopale rumena. Anche qui i giovani di diverse confessioni – si sono dati da fare per primi, organizzando un incontro ecumenico dove si è discusso della Charta.
Maria Chiara Biagioni