E’ iniziato il 3 settembre scorso alla Commissione per lo sviluppo e la cooperazione del Parlamento europeo l’esame della “Proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul sostegno alle politiche e alle azioni riguardanti l’igiene riproduttiva e sessuale e i diritti connessi nei Paesi in via di sviluppo” pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee (GUCE C 151 E/260) del 25/6/2002 (cfr SirEuropa n.26 del 4/7/2002). Relatore del provvedimento, di fronte alla Commissione parlamentare, è la danese Ulla Margrethe Sandbaek, presidente dell’Intergruppo parlamentare sulla demografia, lo sviluppo sostenibile e la salute riproduttiva. Il voto sugli emendamenti e sull’intera proposta è previsto entro il 2 ottobre. Il testo definitivo del regolamento dovrà essere adottato dal Consiglio dell’Unione europea e dal Parlamento europeo seguendo la procedura di co-decisione. E’ previsto che la plenaria del Parlamento europeo discuta e voti la proposta approvata dalla Commissione di sviluppo nella sessione plenaria che si aprirà il 21 ottobre. Al Consiglio dell’UE spetterà infine di raggiungere una posizione comune a maggioranza qualificata sulla proposta approvata dal Parlamento. Il regolamento dovrebbe entrare in vigore nel 2003 per un periodo iniziale di quattro anni con un bilancio di 55,8 milioni di euro.
Ai sensi dell’articolo 2, gli scopi del Regolamento sono tre: “Garantire il diritto di donne, uomini e adolescenti a una buona igiene riproduttiva e sessuale; garantire a donne, uomini e adolescenti l’accesso a tutti i servizi e a tutti i prodotti necessari per garantire un’igiene riproduttiva e sessuale sicura; ridurre i tassi di mortalità tra le madri, specie nei Paesi e tra i popoli dove sono più elevati”. Beneficeranno di tale norma, secondo le intenzioni dei promotori, i Paesi più poveri e meno sviluppati e le fasce più sfavorite della popolazione dei Paesi in via di sviluppo. L’esecuzione del regolamento avverrà attraverso lo stanziamento di aiuti finanziari non rimborsabili, la fornitura di assistenza tecnica e di consulenze specifiche previa gara di appalto comunitaria, aperta anche alle Organizzazioni non governative, alle organizzazioni regionali, agli enti locali e agli istituti di ricerca.