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” “Il Papa chiede ” “ufficialmente che venga riconosciuto lo "status giuridico" alla ” “Chiesa cattolica ” “in Grecia. Il commento del portavoce ” “dell’episcopato ” “” “” “
Ricevendo il 2 settembre scorso a Castelgandolfo il nuovo ambasciatore greco presso la Santa Sede, Christos Botzios, Giovanni Paolo II ha rilanciato la proposta di “una tregua duratura di tutte le violenze” in occasione dei giochi olimpici in programma ad Atene nel 2004. L’ambasciatore greco ha raccolto l’invito e ha sottolineato che “merita grande attenzione” la “dichiarazione comune sottoscritta da Sua Santità e da Sua Beatitudine l’arcivescovo di Atene Christodoulos, con la quale le due chiese dichiarano la volontà di collaborare strettamente sui temi di interesse comune ed esprimono la speranza che in occasione dei giochi olimpici del 2004 tutte le guerre e tutte le forme di violenza cessino, come accadeva nell’antica Grecia”.
“Merita anche notare ha aggiunto Botzios che le due Chiese hanno unito la propria voce a favore dell’integrazione europea, sottolineando come le radici cristiane dell’Europa vadano preservate”. A questo riguardo il Papa ha ricordato come la Grecia sia un “Paese fortemente legato alla fede cristiana” ed è consapevole di quanto tale “eredità religiosa sia viva nel cuore dell’Europa”. Giovanni Paolo II ha rinnovato il suo rammarico e la sua “preoccupazione” per il fatto che “le comunità dei credenti non siano esplicitamente menzionate tra coloro che dovranno contribuire alla riflessione sulla Convenzione istituita dal vertice di Laeken in vista di una possibile Costituzione europea”. Perciò il Pontefice rivolgendosi all’ambasciatore greco ha aggiunto: “Sono certo che il vostro Paese possa giocare un ruolo importante presso le istanze comunitarie affinché sia riconosciuta ed espressa in maniera felice la dimensione religiosa”.
La presentazione delle lettere credenziali del nuovo ambasciatore greco ha offerto al Papa l’occasione per lanciare un appello in favore della minoranza cattolica che vive in Grecia. “Vorrei salutare calorosamente i fedeli cattolici che vivono in Grecia”, ha detto Giovanni Paolo II ricordando lo storico viaggio compiuto in quel Paese nel maggio 2001. I cattolici greci, ha proseguito il Pontefice, “sono poco numerosi e dispersi in piccole comunità. Soffrono ancora di una situazione difficile a livello del riconoscimento dei propri diritti nella Nazione e a diversi gradi della società; approfitto dunque di questa occasione per richiamare di nuovo l’attenzione del vostro governo sulla necessità di offrire, grazie a un dialogo costruttivo tra i responsabili interessati, uno statuto giuridico alla Chiesa cattolica”. E’ necessario, ad avviso del Papa, “come avviene nell’insieme dei Paesi dell’Unione Europea, far pienamente rispettare la libertà religiosa effettiva dei cattolici, così come degli altri credenti, accordando alle diocesi e alle comunità locali i mezzi necessari alla loro missione”.
“Nel suo discorso in occasione dell’udienza concessa al nuovo ambasciatore della Grecia presso la Santa Sede commenta Nicholas Gasparakis, direttore dell’Ufficio stampa della Conferenza episcopale della Chiesa cattolica greca, in una dichiarazione rilasciata a SirEuropa il Santo Padre ha trovato l’occasione per sottolineare la difficile situazione della Chiesa cattolica in Grecia, così come quella dei fedeli cattolici, tanto dal punto di vista giuridico quanto dal punto di vista morale. E’ la prima volta che il Papa chiede esplicitamente un miglioramento della situazione”.
“In effetti prosegue Gasparakis lo Stato greco continua a non riconoscere la personalità giuridica delle istituzioni ecclesiali. Il legislatore non si è conformato alla sentenza emessa all’unanimità dalla Corte europea dei diritti dell’uomo il 16 dicembre del 1997 che condannava la Grecia per forme di discriminazione contro la Chiesa cattolica. D’altro canto, i cittadini greci di religione cattolica, al pari delle altre minoranze religiose presenti nel Paese, sono ancora soggetti alle leggi restrittive che risalgono agli anni della dittatura nel 1939-’40 e non sono ancora state modificate. Da allora l’esercizio della libertà religiosa dei non ortodossi è assolutamente controllato sotto diversi punti di vista. Inoltre si mantiene l’indicazione della religione su numerosi certificati e documenti amministrativi”.
“Il pellegrinaggio giubilare del Papa in Grecia conclude il portavoce dell’episcopato greco ha migliorato i rapporti tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa. Purtroppo non si può dire altrettanto per quanto riguarda i rapporti con lo Stato”.