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” “Inquinata dagli scandali, la campagna elettorale tedesca si svolge ” “in un clima di grande ” “incertezza. Le ” “associazioni cattoliche chiedono ai candidati impegni precisi” “
Il 22 settembre si svolgeranno in Germania le elezioni della quindicesima legislatura del Bundestag, il parlamento federale eletto ogni quattro anni. L’attuale maggioranza è composta dalla SPD, partito socialdemocratico, con il 40,9%, alleato ai verdi (6,7%), che governano il Paese anche senza il 50% dei voti per via del sistema elettorale tedesco di tipo misto (proporzionale con correttivi maggioritari). All’opposizione la CDU/ CSU (o “Unione”, partiti cristiani di centro destra, con il 35,1%), il FDP, partito liberale di centro (6,2%) e il PDS, partito comunista dell’ex-DDR (5,1%).
Una campagna elettorale imprevedibile. A poco meno di due mesi dal voto, grande è l’incertezza per la serie di scandali che investono i partiti. La questione dell’antisemitismo ha travolto il partito liberale a causa di alcune dichiarazioni del suo vicepresidente, Möllemann. L’Unione è stata criticata per aver inserito nel “team elettorale” per le questioni inerenti la donna, i giovani e la famiglia la candidata Katherina Reiche, “ragazza-madre”, esponente di una posizione favorevole alla ricerca sulle cellule staminali embrionali. Forti le reazioni in proposito in seno al partito e alla Chiesa: il 4 luglio il card. Joachim Meisner, arcivescovo di Colonia, ha giudicato “scandalosa” la scelta, chiedendo di cancellare “la denominazione ‘cristiana’ dal nome dei partiti” per “una questione di credibilità”. I socialdemocratici, che stando ai sondaggi delle ultime settimane avevano recuperato il favore dell’elettorato, hanno subìto un tracollo per la crisi della società di ingegneria “Babcock Borsig” e per le polemiche sull’avvicendamento al vertice della “Telekom”; di questi giorni è anche l’allontanamento del ministro della difesa Rudolf Scharping, accusato dal settimanale “Stern” di aver ricevuto ingenti somme da un consulente di pubbliche relazioni. Coinvolto anche il partito degli ecologisti: la stessa persona aveva concesso crediti a Cem Özdemir, candidato dei Verdi di origine turca che perciò si è dimesso.
Opposizione in vantaggio. Secondo le previsioni, il prossimo governo potrebbe nascere da una coalizione tra Unione e FDP. I sondaggi segnalano una grande crisi per la coalizione di governo, mentre registrano l’ascesa dell’opposizione. Solo un tedesco su tre si aspetta una conferma dell’attuale esecutivo. Scandali a parte, i veri problemi del governo sono la crisi economica e l’alto tasso di disoccupazione. La stampa evidenzia la presenza di un populismo di destra e di sinistra. Ma ciò che caratterizza questa fase della campagna è l’assenza di vere idee: “Non per la propria forza ma per la debolezza della coalizione al governo, l’Unione intravede la possibilità di tornare al potere in autunno”, scrive Matthias Geis sul settimanale “Die Zeit” del 25 luglio.
Analogie tra i programmi. La SPD punta sulla continuità del mandato del cancelliere Schröder per realizzare lo sviluppo economico e gli obiettivi sociali. “Sviluppo e sicurezza – è il momento di agire”, è invece il titolo del programma dell’Unione: per consolidare il contatto diretto con gli elettori, Angela Merkel, presidente della CDU, ha compiuto in luglio un lungo viaggio in tutto il Paese. I Verdi, con Joshka Fischer, candidato di punta e ministro degli esteri, promettono il “rinnovamento dello Stato sociale”. Anche il programma elettorale della FDP indica nell’economia e nella sicurezza i temi cardine della campagna. “Il tempo stringe: la Germania ha bisogno di cambiamenti”, si legge nella dichiarazione programmatica del PDS. Tutti i partiti fanno riferimento al problema della riforma del mercato del lavoro e propongono diverse soluzioni per ridurre il tasso di disoccupazione che a giugno raggiungeva il 9,5%. Dalle associazioni cattoliche giungono alcune indicazioni agli elettori: la Caritas di Monaco ha presentato il 2 maggio scorso le “pietre di paragone”, ossia gli obiettivi di politica della famiglia da tener presente nella scelta dei candidati. Lo stesso ha fatto il 12 giugno scorso la Lega cattolica per la famiglia. Inoltre, In un comunicato diffuso il 27 giugno, il Comitato centrale dei cattolici tedeschi (ZdK azione cattolica) ha invitato i suoi membri a votare.
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