Un continente sempre più vecchio?” “

” “In Europa i minori rappresentano una quota della popolazione sempre più ridotta. Alti i tassi di criminalità nei Paesi del Nord” “



“Infanzia e adolescenza a confronto nell’Unione Europea” è il tema di un’indagine statistica sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza nei Quindici Paesi dell’Unione pubblicata in questi giorni dal Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Si tratta del primo studio del genere in Europa che confronta la situazione dei minori nei diversi Paesi attraverso lo studio di sedici aree come, ad esempio, famiglia, natalità, istruzione, criminalità e giustizia. E’ consultabile al sito: www.minori.it.

La popolazione. Dallo studio emerge, in particolare, che a partire dagli anni ’60 a causa di una forte contrazione della natalità e ad un costante aumento della vita media si è registrato un progressivo invecchiamento della popolazione nei Paesi che costituiscono l’attuale Unione Europea. Conseguentemente, le popolazioni infantili (0-14 anni) e minorili (0-17 anni) hanno rappresentato, nel corso di questi anni, quote sempre più modeste della popolazione totale. Nel 1999 la popolazione infantile e la popolazione minorile rappresentavano rispettivamente il 17% e il 20,6% della popolazione totale residente nell’Unione Europea (oltre 375 milioni di abitanti). Al di sotto dei valori medi dell’Unione Europea sono la Germania e Paesi mediterranei come Italia, Spagna e Grecia. Tra questi è l’Italia ad avere i valori più bassi, pari al 14,5% per i minori di 0-14 anni e al 17,7% per i minori di 0-17 anni. Austria, Belgio e Portogallo sono in linea con i valori medi dell’UE mentre la Francia, il Lussemburgo, l’Olanda, il Regno Unito e l’Irlanda oltre ai Paesi nordici come Svezia, Finlandia e Danimarca presentano valori più alti dell’Unione e decisamente superiori alla media. In particolare l’Irlanda, con il 22,2% di minori di 0-14 anni e il 27,7% di minori di 0-17 anni.
I minori stranieri. Nel corso degli ultimi anni si è accentuato il carattere multietnico e multirazziale del continente europeo. In tutti i Paesi dell’Unione, infatti, è aumentata l’incidenza nella popolazione residente della componente straniera. All’aumento della quota di bambini e adolescenti stranieri contribuiscono tanto le nascite da genitori stranieri residenti quanto i minori immigrati giunti nel Paese a seguito dei ricongiungimenti familiari. L’indicatore che meglio sintetizza la presenza e la consistenza dei minori stranieri residenti nell’UE è il rapporto tra questi e la popolazione minorile del Paese ospite. In Lussemburgo su 100 minori residenti il 33,8% è straniero, seguono la Germania con il 10,8%, l’Austria con il 9,7%, il Belgio con l’8% e la Francia con il 6,8%. Le percentuali più basse di minori stranieri residenti si registrano in Grecia (0,4), Finlandia (1,8), Regno Unito (2,1), Irlanda (2,2), Portogallo (2,2), Italia (2,3) e Spagna (2,8).
La criminalità minorile. La ricerca affronta anche il tema della criminalità minorile e fornisce alcuni dati ‘di contesto’ tenendo conto dei diversi sistemi giudiziari. Il “tasso di delittuosità” generale (delitti per mille abitanti), risulta molto alto in Svezia (135 delitti per mille abitanti) e in Danimarca (101‰) oltre che nel Regno Unito (87‰), in Belgio (80‰), in Germania (79‰) e in Olanda (78‰). Più bassi i tassi di Spagna (18‰), Irlanda (25‰), Portogallo (32‰), Grecia (36‰) e Italia (54‰). Escludendo l’Irlanda, i Paesi del centro-nord dell’Unione Europea hanno tassi superiori a quelli del sud. Relativamente al “tasso di criminalità” (persone denunciate per mille abitanti imputabili) quello più alto si ha in Grecia (34,6‰) mentre il più basso in Spagna con 4 persone denunciate per mille persone imputabili. Confrontando i dati disponibili, si passa dai poco più di 4 minori denunciati per mille minori imputabili del Portogallo, agli 82 per mille della Germania. Valori significativi in Francia (43‰), in Finlandia (43‰) e nel Regno Unito (32‰). In Italia la percentuale è del 9,7‰.
Daniiele Rocchi