regno unito
” “” “Rowan Williams è il nuovo arcivescovo di Canterbury e Primate della Chiesa di Inghilterra. Ma si ” “discute se la nomina dei vescovi anglicani debba ancora dipendere dal governo” “” “
Dal n.10 di Downing Street, residenza del primo ministro inglese, Tony Blair, è stato annunciato il 23 luglio il nome del nuovo arcivescovo di Canterbury. Si tratta del rev.do Rowan Williams, fino ad oggi arcivescovo del Galles e vescovo di Monmouth. Prende il posto di George Carey che lo scorso gennaio aveva annunciato il suo ritiro. Tra i vari messaggi di augurio, anche quello del Papa che, rivolgendosi al nuovo arcivescovo, si è detto “convinto che con l’aiuto di Dio, possiamo fare dei progressi nel cammino verso l’unità”. L’auspicio del Pontefice è quello di “sperimentare come è bello quando i fratelli vivono in unità”. Intanto gli anglicani discutono se mantenere gli attuali rapporti con lo Stato che prevedono l’intervento del primo ministro e della regina anche nella nomina del “primate” o puntare a una maggiore autonomia e indipendenza. Di questo si è parlato anche nel corso dell’ultimo Sinodo generale a York (cfr SirEuropa n.27/2002). Tra coloro che sono favorevoli ad una maggiore autonomia della Chiesa anglicana dallo Stato c’è Clifford Longley , cattolico, già corrispondente per l’informazione religiosa del quotidiano “Daily Telegraph” e oggi editorialista e vicedirettore del settimanale cattolico “The Tablet”. Lo abbiamo intervistato.
Perché ritiene che la Chiesa di Inghilterra debba separarsi dallo Stato?
“Perché in questo modo la sua identità spirituale ne risulterebbe rafforzata. Credo anche che la istituzionalizzazione di una chiesa cristiana nella nostra epoca non abbia più molto significato e risulti incomprensibile alle altre chiese presenti in Gran Bretagna. Tutte le altre chiese cristiane europee, a poco a poco, sono state separate dallo Stato. E’ capitato in Italia e in Irlanda, in Scozia e in Galles”.
Come potrebbe avere luogo questo processo di separazione?
“Vi sono due modi: passo dopo passo oppure con una decisione unica. A mio avviso, il sistema migliore è passo dopo passo, come è avvenuto in Irlanda nel 1870 e in Galles nel 1920. La maggioranza degli anglicani, infatti, non riesce ad immaginare la possibilità di essere resi autonomi dallo Stato. E’ una situazione che dal punto di vista emotivo va oltre la loro immaginazione. Pensano che un cambiamento di questo tipo rappresenti una minaccia alla loro identità di cristiani e temono di scomparire. Molti sono convinti che la loro identità sarebbe non soltanto indebolita ma distrutta da questo cambiamento”.
Questo timore, a suo avviso, è giustificato?
“Io credo di no. Il fatto che l’arcivescovo di Canterbury non possa essere scelto senza il consenso del primo ministro è una forma di strettissimo controllo dello Stato sulla Chiesa. Penso che la separazione dallo Stato libererebbe l’identità religiosa degli anglicani, permetterebbe loro di diventare ciò che sono davvero. Consentirebbe loro di essere più critici, di acquistare un tono profetico nei confronti della realtà. Questa nuova situazione potrebbe portare a un rinnovamento della Chiesa di Inghilterra, tenendo conto che oggi meno di un milione di persone, circa il 2% della popolazione, va con regolarità in chiesa. Il divario tra la Chiesa di Inghilterra e la società inglese sta diventando sempre più grande”.
Silvia Guzzetti Londra
Chi è il nuovo arcivescovo di Canterbury
Il nuovo primate della Chiesa inglese è nato a Swansea nel 1950. Dopo aver condotto i suoi studi al Christ’s college di Oxford, ha avuto esperienze pastorali a Cambridge, dove ha lavorato anche come insegnante. Sposato e padre di due figli, Williams ha al suo attivo numerose pubblicazioni riguardanti teologia, spiritualità e anche poesia. Consacrato vescovo di Monmouth il 5 dicembre 1991, nel dicembre del 1999 è stato eletto arcivescovo del Galles. Rowan Williams è il 104° arcivescovo di Canterbury ed il primo nominato al di fuori della Chiesa inglese dal tempo della Riforma. Tra i primi a salutare con favore la nomina di Williams è il card. Cormac Murphy-O’Connor, arcivescovo di Westminster e presidente della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles: “Teologo, uomo di grande spiritualità e abile comunicatore, rappresenterà ha detto il cardinale un grande stimolo per questo Paese e per l’intero mondo cristiano”.