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” “L’appuntamento è a fine agosto in Sudafrica per un ” “bilancio a dieci anni dalla conferenza dell’Onu su ambiente e sviluppo. Le chiese e le associazioni cristiane tedesche intervengono” “
Dal 26 agosto al 4 settembre si svolgerà a Johannesburg in Sud Africa il vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile. A dieci anni dalla conferenza mondiale su ambiente e sviluppo di Rio de Janeiro, si valuterà la realizzazione del programma di azione denominato “Agenda 21”. L’ordine del giorno ufficiale non è stato ancora fissato ma appare chiaro che, accanto all’ambiente e allo sviluppo, i temi di riflessione saranno la giustizia sociale e il dialogo tra le culture. La sostenibilità, argomento molto sentito in Germania nelle comunità cattoliche ed evangeliche, diventa atteggiamento responsabile nei confronti del creato che va rispettato e tutelato per le generazioni future e secondo le esigenze di solidarietà e giustizia verso tutti. Abbiamo intervistato Markus Vogt , docente di etica sociale cristiana presso l’università filosofica-teologica dei Salesiani di Don Bosco di Benediktbeuern e Gotthard Dobmeier , incaricato per l’ambiente dell’arcidiocesi di Monaco e Freising.
Prof. Vogt, l’idea della solidarietà globale proposta dall’Agenda 21 dell’Onu ha finalmente sostituito la mentalità del profitto ad ogni costo?
“Purtroppo no. Nonostante l’approvazione del programma dell’Agenda 21, di fatto l’impegno alla solidarietà globale e allo sviluppo sostenibile è stato disatteso. La volontà di una cooperazione globale esiste solo nei discorsi politici domenicali, non nella pratica. Lo sviluppo sostenibile non ha bisogno di altruismo. Piuttosto esige che si torni al buonsenso e che l’economia ‘ecologico-sociale’ di mercato sia applicata su scala mondiale. L’Agenda 21 non critica la ricerca del profitto in sé ma richiede condizioni socialmente giuste ed economicamente sensate per l’economia mondiale”.
I Paesi poveri lottano contro leggi di mercato sfavorevoli. I costi della sostenibilità rischiano di rallentare ulteriormente il processo di sviluppo?
“L’idea che la sostenibilità sia un ‘freno’ è basata su un concetto univoco di sviluppo che serve solo al profitto di pochi, fa ricadere i costi sui poveri, sulla natura e sulle generazioni future ed è quindi sbagliato. Proprio per i Paesi poveri, il concetto globale di sostenibilità rappresenta l’unico modo possibile di sviluppo, utile alle opportunità di vita di tutti”.
In che modo l’università di Benediktbeuern contribuisce a sviluppare una spiritualità del creato che tenga conto della sostenibilità?
“L’università filosofica e teologica dei Salesiani di don Bosco offre riflessioni orientate alla pratica sugli aspetti etici, sociopolitici e spirituali della responsabilità cristiana verso il creato. L’impegno della Chiesa per la sostenibilità deve essere ancorato spiritualmente alla fede, da cui trae l’orientamento e un atteggiamento di base improntato alla gioia di vivere e all’amore, da cui scaturisce la forza per lottare contro le diverse resistenze. La spiritualità cristiana del creato non induce a ritirarsi nella pura interiorità ma ad assumersi le proprie responsabilità”.
Dr. Dobmeier, la Germania è tra i primi Paesi europei impegnati nell’attuazione di uno sviluppo sostenibile. Come si è evoluta nel tempo la sensibilità tedesca verso questi temi?
“In Germania il tema è stato affrontato su diversi livelli e con svariate iniziative. Un impulso molto importante è stato fornito dallo studio ‘Germania capace di futuro’, pubblicato nel 1996, elaborato dall’istituto per il clima, l’ambiente e l’energia di Wuppertal su incarico di Misereor e della Lega tedesca per l’ambiente e la tutela della natura (‘Bund’). Purtroppo manca una realizzazione concreta dei principi: il concetto di sostenibilità è poco conosciuto e c’è ancora molto da fare per formare una consapevolezza al riguardo. Va anche detto che ultimamente l’interesse nei confronti delle questioni ambientali è diminuito: viene data priorità ai problemi nei settori del lavoro e della sicurezza sociale”.
Cosa si intende per sviluppo sostenibile nell’ex-Germania Est? Sono previsti programmi particolari per i nuovi Länder?
“Nell’ex Ddr certamente non esistevano modi di vita ed economie sostenibili. La sostenibilità richiede azioni in campo economico, ambientale e sociale. Al fine di avviare questo processo, i gruppi di ‘Agenda 21’ svolgono un lavoro prezioso anche nei nuovi Länder. Un contributo fondamentale viene offerto dal movimento ecumenico, attivo anche nelle Chiese della Germania orientale e seriamente impegnato nella promozione di strutture sostenibili”.
Le chiese tedesche mostrano un impegno comune nel campo dello sviluppo sostenibile. Quali esperienze porteranno al vertice di Johannesburg?
“Le Chiese tedesche indicheranno le tendenze che impediscono tuttora la promozione di uno sviluppo sostenibile e suggeriranno gli argomenti prioritari da affrontare nel corso della conferenza. Le Chiese intendono contribuire all’impegno dell’Onu in questo campo con la formazione della consapevolezza e con un orientamento ai valori di sostenibilità, suggerendo stili, modi di vita ed economie sostenibili nei propri settori di attività”.
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