Anche se “non lo cita esplicitamente”, è il cristianesimo la “sorgente” a cui si è riferito il presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi, nel suo primo messaggio indirizzato alle Camere, su pluralismo e imparzialità dell’informazione. E’ quanto scrivono i 140 settimanali cattolici e la loro agenzia, promossa dalla Cei, in una nota diffusa il 23 luglio, contemporaneamente al messaggio del presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi. La “vera novità” del messaggio del Capo dello Stato – scrivono Paolo Bustaffa, direttore del Sir, e Vincenzo Rini, presidente della Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) sta nella richiesta di “una legge per regolare in maniera sistematica il settore informativo”. Una “richiesta non generica”, che indica “esplicitamente” i requisiti della legge, tra cui: “tutela dei minori; ruolo delle Regioni e dello Stato; attuazione delle direttive comunitarie; garanzia di pluralismo e imparzialità”. Nella parte finale del suo messaggio, sottolineano Bustaffa e Rini, Ciampi “torna sulla cultura quale ‘fulcro della nostra identità e ne precisa alcune radici: formazione della lingua, ideali e valori del Risorgimento, della Resistenza, della Costituzione. Non lo cita esplicitamente ma la storia del nostro Paese e l’onestà intellettuale dell’uomo portano al cristianesimo”.