“L’euro supera il dollaro, la crescita sotto il 3%”. E’ il titolo di apertura di Le Monde (17/7), che saluta così il “sorpasso” della divisa europea su quella statunitense, in un momento generale di “crollo” delle borse mondiali. Nelle pagine interne, la notizia di prima pagina viene diffusamente analizzata: “L’indebolimento del dollaro di fronte all’insieme delle grandi divise, il 15 luglio, ha permesso all’euro di ritornare al livello di parità con il biglietto verde”, commentano Eric Leser e Adrien de Tricornot, che spiegano che l’economia americana “si trova in vista di una ‘banalizzazione’ (…). I motori degli anni novanta, gli investimenti e le nuove tecnologie, sono stati rimpiazzati dai consumi delle coppie, dal settore immobiliare, dagli aiuti pubblici ai settori in difficoltà come l’acciaio e l’agricoltura e dalle spese dello Stato (…). Poiché l’economia non seduce più i capitali stranieri, questi deficit esterni diventano insopportabili”.
“Vittoria di tappa per l’euro”, titola in prima pagina La Croix del 16/7 e sottolinea: “Per la prima volta in due anni, l’euro ha raggiunto ieri la parità con il dollaro. La moneta europea dimostra così di avere la fiducia dei mercati monetari ma il suo apprezzamento rincara il costo delle esportazioni per i dodici che l’hanno adottata”. “La parità raggiunta ieri osserva Sebastien Maillard mette fine a diversi giorni di testa a testa con il biglietto verde. E’ anche una fiera rivincita per la divisa europea che, priva del suo improvviso apprezzamento a fine giugno, si era fatta soprattutto una reputazione di moneta sottovalutata”. Il quotidiano cattolico francese, nello stesso giorno, saluta la fresca nomina del card. Dionigi Tettamanzi a nuovo arcivescovo di Milano: “Il cardinale Tettamanzi scrive Yves Pitette occupa una posizione centrale nella Chiesa della penisola”, soprattutto grazie “alle sue prese di posizione che mostrano un uomo sempre vicino alla gente e ai suoi problemi e, come egli steso ha scritto nella lettera inviata ai milanesi in occasione dell’annuncio della sua nomina, attento alla dignità dell’uomo, ‘di ciascun uomo, a cominciare dal più piccolo, il povero, il malato, il sofferente e il disperato, colui che è discriminato e calpestato nei suoi diritti sacri'”.
La recente conferenza internazionale su HIV/ AIDS di Barcellona è tra gli argomenti trattati dalla stampa tedesca; sulla Frankfurter Rundschau del 13/7, Michael Emmrich commenta: “ L’Aids non è sotto controllo perché i potenti della terra lo hanno permesso. Ma se la politica non inizia finalmente a cambiare il mondo, sarà l’Aids a farlo“.
La Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ) del 13/7 si occupa della nuova legge sull’immigrazione: secondo l’articolista, le intenzioni di governo e opposizione “ coincidono per diversi aspetti“. Tuttavia, “ quel che si vuole davvero può desumersi dalle disposizioni di attuazione” della legge e “ infatti nel settore dell’integrazione, sul cui significato tutti erano grosso modo d’accordo, è già rovente polemica“.
La Süddeutsche Zeitung del 16/7 pubblica un articolo di Heidrun Graupner sull’ultimo scandalo per i mangimi animali contenenti ormoni: “ Alla fine della catena alimentare vi è l’essere umano, consumatore senza lobby.[…] Finché dovrà inghiottire resti di pillole anticoncezionali o antibiotici nella fettina o nel budino, nessuno può parlare di tutela dei consumatori“.
Lo Spiegel n. 29 del 15/7 presenta tra gli altri un servizio di Annett Conrad, Markus Dettmer, Ulrich Deupmann e Michael Sauga sulla crisi economica nella DDR. “ Nessun cancelliere di nessun partito può diminuire sensibilmente e in un prossimo futuro la disoccupazione record nell’Est. Sia politici che studiosi non sanno che fare. L’unica ricetta è: investire, aspettare e sperare per almeno altri 20 anni“. Si tratta di considerazioni “ impopolari“, annota l’articolo, “ ma i politici conoscono la verità. E invece di fare proclami convinti, pronunciano per questo motivo appelli a resistere“.