D’ora in poi sarà più difficile rubare impunemente in una chiesa. Grazie ad un accordo fra l’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza episcopale italiana e il Comando dei carabinieri per la tutela del patrimonio artistico, più di 150 mila schede della banca dati dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Cei sono a disposizione dell’Arma. “Ogni volta che il Comando recupera un arredo ecclesiastico come per esempio un calice, un ostensorio, dei paramenti spiega mons. Giancarlo Santi, direttore del citato Ufficio Cei lo confronta con le foto presenti nella banca dati e così può risalire alla chiesa alla quale l’oggetto è stato sottratto. La restituzione così sarà immediata”. Per accedere a “Beweb”, la banca dati dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Cei, basta “cliccare” sul sito ufficiale della Chiesa cattolica italiana (www.chiesacattolica.it) ed utilizzare l’apposito “link” tra i siti collegati; entro il 2005, l’intero patrimonio ecclesiastico italiano, informa l’Ufficio Cei, sarà schedato e documentato nella banca dati, che viene aggiornata in tempo reale grazie alle informazioni provenienti dalle diocesi.