I giovani in Parlamento” “

Il dibattito sulla riforma dell’UE si apre ai giovani: delegati "under 25" sono giunti da tutta Europa a Bruxelles. Verranno presi in considerazione?” “

La “Convenzione dei giovani” è in corso a Bruxelles dal 9 al 12 luglio. Voluto dal presidente della Convenzione per il futuro dell’Europa, Valéry Giscard d’Estaing, nonché dai due vicepresidenti Giuliano Amato e Jean-Luc Dehaene, questo appuntamento chiude la prima “fase di ascolto” dei lavori della Convenzione e permette ai giovani di tutta Europa di esprimere la propria opinione e le proprie proposte sulla costruzione dell’Unione di domani. Alla Convenzione dei Giovani partecipano 210 ragazzi, di età compresa tra i diciotto ed i venticinque anni, provenienti dai Paesi membri dell’UE e dai Paesi candidati all’adesione, inclusa la Turchia. I delegati sederanno nell’assemblea senza rappresentare le varie componenti della Convenzione. I lavori sono stati aperti alla presenza di Giscard d’Estaing, del Commissario Europeo alla Cultura ed all’Istruzione Viviane Reding e del Presidente della Commissione Cultura, Istruzione e Gioventù del Parlamento Europeo, il francese Michel Rocard. Tre sono i Gruppi di lavoro, le cui riunioni si alternano alle sessioni plenarie: missioni e visioni dell’Europa; democrazia e partecipazione; l’Europa in un mondo globalizzato. Il 12 luglio, il presidente della Convenzione dei giovani presenta le conclusioni dei lavori nel corso della seduta plenaria della Convenzione dedicata alla questioni di politica estera, di sicurezza e di difesa. Abbiamo incontrato alcuni delegati alla Convenzione dei giovani.

“L’auspicio è che le aspirazioni e la visione dei giovani europei oggi, che saranno i protagonisti domani, siano ascoltate con la debita considerazione nell’Europa dell’allargamento”. Christophe Schiltz, delegato lussemburghese alla Convenzione dei giovani, descrive in questi termini l’obiettivo che i “giovani convenuti” intendono perseguire, aggiungendo che “se noi 210 entusiasti dell’Europa saremo in grado di fornire un contributo equilibrato, realistico e rappresentativo degli interessi della gioventù europea, allora la Convenzione per il futuro dell’Europa dovrà tenerne conto nelle proposte che sottoporrà all’attenzione della Conferenza intergovernativa del 2003. E le riforme sono irrinunciabili, dal momento che si avverte con chiarezza una certa insofferenza dei cittadini nei confronti delle Istituzioni comunitarie”.
“L’adesione all’UE costituisce per i giovani dell’Est europeo la speranza di un avvenire migliore, di pace, di opportunità e di stabilità economica e sociale”. A parlare, idealmente a nome delle nuove generazioni dei Paesi dell’Europa centrale ed orientale, è Rafal Rowinski, delegato polacco, per il quale la riforma dell’Unione potrà essere efficace solamente a condizione che Bruxelles e gli attuali Quindici mettano a disposizione dei Paesi candidati le risorse adeguate per superare in fretta il gap economico e tecnologico che li separa dal resto d’Europa.
“Discorrendo con i miei coetanei e colleghi greci e turchi, mi rendo conto di come la questione di Cipro sia ormai in realtà un problema politico, mantenuto per soddisfare interessi particolari, probabilmente neanche riferibili ai governi parti in causa, che non trova riscontro alcuno nei giovani dei nostri Paesi che al contrario vogliono amicizia e cooperazione”. E’ il commento di Maria Hadjiantoni, delegata cipriota, in relazione all’unico potenziale focolaio conflittuale che l’allargamento inserisce nell’Unione. “L’ambizione del Consiglio europeo che Cipro aderisca unita è assolutamente condivisibile – aggiunge Maria Hadjiantoni – anche se mi sembra più plausibile una soluzione della questione dopo l’ingresso, facilitata appunto dall’appartenenza all’UE. Ma la storia degli ultimi anni ci insegna come i cambiamenti possano avvenire anche nel corso di una notte se le condizioni politiche sono mature e se c’è la volontà della gente”.