Inghilterra: eutanasia, dati allarmanti” “

Nessun commento ufficiale dal parte della Conferenza episcopale inglese ai dati emersi dallo studio dell’università inglese di Brunel e pubblicati dalla rivista medica “Palliative medicine” secondo i quali nel 2004 circa 3mila persone, otto al giorno, sono state sottoposte ad eutanasia, pratica illegale nel Paese. I numeri sono chiari: dei 585mila morti nel 2004, 2865 persone (0,5% del totale) sono state aiutate a morire dai medici. L’inchiesta è stata condotta intervistando 857 medici, specialisti e non, che hanno potuto mantenere l’anonimato. Di questi decessi assistiti 936 facevano seguito ad una esplicita richiesta del malato, 1929 casi sarebbero dei pazienti che avevano espresso il desiderio di essere aiutati a morire, ma che non erano riusciti a dare istruzioni precise perché, per esempio, entrati in coma. Forti critiche arrivano invece dalla “Società per la protezione dei bambini non nati”, una delle più importanti “charities” del Movimento per la vita inglese: “si sente dire spesso – è la dichiarazione resa al Sir -che l’eutanasia viene praticata negli ospedali britannici ed è questo uno dei segreti peggio mantenuti dalla professione medica in questo Paese. È incredibile che uno dei Paesi più ricchi del mondo decida di liberarsi di pazienti che potrebbero essere curati e, se non guariti, perlomeno aiutati a vivere con dignità”. Già lo scorso ottobre nove leader dei sei più importanti gruppi religiosi britannici condannarono la proposta di legge che punta a legalizzare l’eutanasia volontaria e il suicidio assistito in Gran Bretagna. I leader religiosi cattolici, anglicani, musulmani, induisti ed ebrei affermarono che “legalizzare il suicidio assistito e l’eutanasia volontaria altererebbe in modo radicale la base morale della nostra società minacciando in modo serio il rispetto per la vita”.