L’arcivescovo diPalermo, nella lettera per la Quaresima distribuita in questi giorni in diocesi, parla della testimonianza della Chiesa difronte a mafia e corruzione. “E’ ingiusta certamente – scrive il cardinale – l’accusa che talora da parte di ambienti laicistiviene mossa alla Chiesa in Sicilia quasi non sia presente ed attiva nel contrastare la presenza e la prepotenza dei mafiosi elasci comunque soli quelli che lo fanno”.I documenti e gli avvenimenti “stanno a dimostrare proprio il contrario e le minacce dirette a tanti operatori pastorali nesono la prova. La loro azione personale non che un’espressione emergente di tutto quel lavoro di presenza e di azioneche tanti altri sacerdoti religiosi e laici svolgono ogni giorno con assiduit…, con sacrificio. Nessuno lasciato solo, proprioperch ciascuno deve essere visto ed inteso come operante nel contesto di una comunione ecclesiale la quale rende tuttipartecipi di quello che altri fanno, anche se con ruoli e responsabilit… diverse”. Tuttavia aggiunge l’arcivescovo “ci nonvuol dire che il coinvolgimento dei singoli non possa essere maggiore e pi incisivo, anzi proprio questo che sivorrebbe ottenere da quanti si professano cristiani di fronte ai problemi che si pongono oggi in Italia”.