“La poesiasembra aver perduto la propria riconoscibilità sociale, ovvero non è più vista come luogo diproduzione di un sapere interpretativo del mondo”. Questo il punto di partenza di un”manifesto programmatico sullo stato della poesia”, che verrà presentato durante un convegnoorganizzato dalla rivista “Letture” delle edizioni paoline, sul tema: “Per la poesia tra novecentoe nuovo millennio”. All’incontro, che si aprirà domani a Milano, presso l’Auditorium “DonAlberione” nella sede dei Periodici S. Paolo, interverranno, tra gli altri, Mario Luzi, GiovaniRaboni, Maria Luisa Spaziani.”La poesia – si legge nel documento – sta consumando il proprio isolamento sociale. Poeti divalore si chiamano fuori dal mondo e rispondono alla diffusa impotenza di un’età culturaleaffermando la propria impotenza. Questi anni di fine millennio potrebbero essere gli ultimi diuna poesia così come la conosciamo”. Quale lingua deve darsi allora la poesia “perriacquistare il centro di una comunicazione reale?”, si chiedono dunque i firmatari dell’appello. Sulla risposta a questo interrogativo, i poeti sono chiamati a “misurare il proprio valore” chedeve essere fondato “sulla passione e non sul risparmio, sulla storia e non sulle scuole”.