Profughi
Il cardinale Antonio Cañizares, arcivescovo di Valencia, ha promosso un incontro con il presidente della Commissione islamica di Spagna, Riay Tatary. Ne è nata una collaborazione per portare aiuto a chi si trova lontano dalla propria terra e nel bisogno. Decisa anche una preghiera comune tra diverse religioni per invocare la pace
Cattolici e musulmani uniti per coordinare gli aiuti ai rifugiati presenti nella Comunità Valenziana e promuovere un incontro di preghiera comune per la pace. Accade a Valencia, nella parte orientale della penisola iberica, dove l’arcivescovo, cardinale Antonio Cañizares, ha promosso un incontro con il presidente della Commissione islamica di Spagna (Cie), Riay Tatary. Un appuntamento, il primo organizzato in una diocesi spagnola con la comunità islamica, al fine di gestire iniziative congiunte di aiuto ai rifugiati: il mese di novembre costituisce, nelle intenzioni espresse, il punto di partenza di una collaborazione rafforzata e concreta a favore di chi si trova in grave stato di bisogno.
Preghiera per la pace. L’obiettivo della riunione, che si è tenuta a fine ottobre nel palazzo arcivescovile di Valencia, era quello di “porre in comune tutti i mezzi disponibili e coordinare la risposta assistenziale per offrire la migliore attenzione possibile”. Riay Tatary spiega di aver apprezzato l’iniziativa del cardinal Antonio Cañizares, che “è stato molto pronto” a promuovere un contatto tra la comunità cattolica e quella islamica.
Allo stesso tempo, “ci siamo impegnati a lavorare immediatamente, e non a fare teoria”, puntualizza il leader religioso musulmano, per “iniziare a camminare e raggiungere obiettivi”.
Nella medesima riunione è stata decisa la convocazione di una preghiera per la pace che si celebrerà prossimamente a Valencia (la data verrà resa nota a breve) tra tutte le comunità religiose. Inoltre, evidenzia Tatary, si è decisa la “formazione di una commissione per collaborare con l’arcidiocesi di Valencia per la sfida di ricevere i rifugiati provenienti dal Medio Oriente”.
Insieme per l’accoglienza. Il cardinale Antonio Cañizares a sua volta ha spiegato: “Siamo disposti ad accogliere i rifugiati, da ovunque vengano”. E ha sottolineato che
tanto la comunità islamica quanto la cattolica “sono convinte che senza Dio non sarà possibile questa unità, questa pace, e l’affermare costantemente la dignità della persona umana, che è la chiave di tutto”.
Il porporato ha anche manifestato la necessità di “pregare insieme l’unico Dio per la pace con tutte le altre confessioni cristiane e le diverse religioni” e di mostrare “la solidarietà delle comunità islamica e cattolica nell’accogliere i rifugiati”. Secondo il cardinale, “in poco tempo giungerà in Spagna un numero importante di rifugiati che ci stiamo disponendo ad accogliere”. Si vorrebbe poi collaborare “per aiutarli con la lingua, a trovar casa”, a integrarsi. In questo senso, l’arcivescovo di Valencia ha sottolineato il “ruolo importante” dell’Università Cattolica di Valencia che progetta attualmente la creazione di un istituto di studi religiosi, “precisamente per far conoscere quello che offrono le religioni: accrescere la formazione delle persone che si trovano al servizio dei più poveri”.
In casa c’è posto. Con lo scopo di organizzare gli aiuti ai rifugiati, la diocesi di Valencia ha nel frattempo “creato una commissione formata da enti della Chiesa cattolica che lavorano abitualmente in interventi sociali in diocesi e che da prima dell’estate sta lavorando nel progetto di cura dei rifugiati per convogliare tutte le manifestazioni di solidarietà dei cittadini valenziani”. Il progetto è stato chiamato “In casa c’è posto per un fratello in più”, al quale partecipano enti come il Segretariato diocesano delle migrazioni, la Commissione di aiuti ai rifugiati e ai cristiani perseguitati, Caritas diocesana di Valencia, la Confederazione spagnola dei religiosi della Comunità Valenziana e la Fondazione CeiMigra. Inoltre, la diocesi di Valencia metterà a disposizione delle persone che vogliono collaborare, attraverso la pagina web della Caritas diocesana di Valencia, “un formulario dove si raccoglieranno i dati di coloro che offrono collaborazione con ogni tipo di aiuto materiale e personale e si abiliterà un conto bancario per raccogliere offerte e un numero di telefono diretto per dar informazioni”. Infine, è prevista la realizzazione di corsi di formazione per le persone che sono impegnate nella cura dei rifugiati, organizzati dalla Caritas e dalla Commissione islamica di Spagna