L'OPINIONE DEL TERRITORIO
I settimanali cattolici, in uscita in questi giorni, dedicano grande attenzione alla visita del Pontefice a Cuba e negli Usa. “I nove intensi giorni del viaggio apostolico di Papa Francesco in America – rilevano le testate Fisc – diventano punto di riferimento per i cristiani di tutto il mondo, ma anche per tutti coloro che vogliono continuare a sperare in un’umanità riconciliata e rinnovata”
“Un viaggio storico”. I giornali aderenti alla Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), in uscita in questi giorni, dedicano grande attenzione alla visita del Pontefice a Cuba e negli Usa. “I nove intensi giorni del viaggio apostolico di Papa Francesco in America – rilevano le testate Fisc – diventano punto di riferimento per i cristiani di tutto il mondo, ma anche per tutti coloro che vogliono continuare a sperare in un’umanità riconciliata e rinnovata”. Tra gli altri argomenti affrontati dai settimanali: politica in Italia, Europa, cronaca e vita delle diocesi.
Papa Francesco a Cuba e negli Usa. “Francesco sorprende e conquista…”. È il pensiero che accomuna tutte le riflessioni sul viaggio del Pontefice a Cuba e negli Stati Uniti. Adriano Bianchi, direttore della Voce del Popolo (Brescia), afferma: “Ancora una volta la freschezza del Vangelo vissuto e incarnato nei gesti e nelle parole di un testimone credibile come Papa Bergoglio spazza via le sovrastrutture ideologiche, le ruggini politiche, le precomprensioni umane e introduce lo spirito della ricerca comune, il desiderio della riconciliazione, la possibilità reale della convivenza nella pace”. Per Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), è “difficile fare un bilancio della prima parte del viaggio missionario di Papa Francesco che, lasciata l’isola di Cuba, si trova ora negli Stati Uniti. Un viaggio, il suo, fortemente simbolico, che sembra volere esprimere, proprio in quel volo dall’isola caraibica alla grande potenza mondiale, l’immagine di quel ponte che si è costruito – grazie alla sua opera di mediazione – anche se non ancora compiuto, tra due nazioni che per oltre mezzo secolo sono state nemiche, senza comunicazione tra di loro se non quella delle armi e delle minacce reciproche”. “All’inizio del suo lungo viaggio dall’altra parte del pianeta, un viaggio che è già definito epocale per i possibili sviluppi delle relazioni tra Usa e Cuba, Francesco manda un messaggio che è per tutti. Anche per noi europei, italiani, fossanesi. Chi non vive per servire non serve per vivere! Parole che non sono un semplice slogan, da sbandierare e dimenticare contemporaneamente. In quelle parole c’è tutto il messaggio cristiano, il comandamento dell’amore. Servire il prossimo significa amarlo come se stessi”, sottolinea Walter Lamberti, direttore della Fedeltà (Fossano). Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia), evidenzia: “Il Papa americano in America (era la sua prima presenza negli Usa!) ha suscitato e confermato il grande apprezzamento di cui gode nel mondo per l’altezza e l’incisività del suo messaggio, radicato profondamente nel Vangelo e insieme animato da uno speciale stile umano e amabile. La speranza che va seminando possa fruttificare nei cuori degli individui e nelle famiglie, nelle comunità e nei popoli, segnando beneficamente l’umanità”. L’Araldo Abruzzese (Teramo-Atri) rilancia un articolo del Sir sul viaggio del Papa a Cuba: “Tanti i messaggi che il Papa ha lanciato al popolo cubano e al mondo: l’urgenza della pace e la salvaguardia dell’ambiente, l’appello per la riconciliazione in Colombia (Cuba ospita i colloqui di pace tra governo e rivoluzionari delle Farc), il monito a non servire le ideologie ma le persone’, l’invito a una Chiesa povera e misericordiosa, l’esortazione ai giovani a coltivare la speranza, il sogno di grandi ideali, l’amicizia sociale e la cultura dell’incontro”. Secondo Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concorda-Pordenone), il Signore sta facendo alla Chiesa “dono di Papi straordinari, che intendono risvegliare il sonnacchioso e secolarizzato cattolicesimo europeo e annunciare Cristo ai popoli che non lo conoscono”. Paolo Busto, direttore della Vita Casalese (Casale Monferrato), ricorda che nell’incontro con Fidel Castro “il Papa ha omaggiato al dittatore la sua esortazione apostolica Evangelii gaudium’ e l’enciclica Laudato si” in lingua castigliana e un libro e due cd con gli scritti e le omelie del gesuita Armando Llorente, morto esule a Miami negli Stati Uniti nel 2010, già professore di Fidel quando negli Anni Quaranta questi frequentava il Colegio Belen’ dei gesuiti all’Avana. Il Papa ha aggiunto un paio di libri, entrambi in lingua castigliana, di p. Alessandro Pronzato il famosissimo Vangeli scomodi’ tradotto in tutte le lingue, e il semiserio La nostra bocca si aprì al sorriso'”. Pronzato è stato “giornalista della Vita Casalese negli anni Sessanta che ha pubblicato una seguitissima cronaca settimanale sul Concilio nel periodo 1962-1965 con la storica firma dap (don Alessandro Pronzato)”.
Politica in Italia. Attenzione anche per la politica italiana. “La questione più profonda non è fare più leggi o farle più rapidamente. Non è solo una questione della quantità che la politica produce. C’è un problema di qualità, trasparenza e comprensibilità del corpo legislativo che la politica produce. Sì, la questione più radicale sta nella qualità della vita politica e dei provvedimenti che essa produce. Qualità che probabilmente non si ottiene con leggi e decreti, ma solo con un lavoro paziente e sapiente di formazione e selezione della classe dirigente”, avverte Paolo Lomellini, direttore della Cittadella (Mantova). Sulla riforma del Senato e sulla “legge finanziaria” scrive Pino Malandrino, direttore della Vita Diocesana (Noto): “Riuscirà Renzi, che si è impuntato su questi due provvedimenti, a portarli a definizione entro il termine del 15 ottobre prossimo? I cittadini lo auspicano, anche perché, subito dopo, sarà opportuno affrontare i veri drammi sociali dell’Italia: la mancanza di lavoro e le crescenti situazioni di povertà”. Anche per Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza), “quello che è certo è che questa riforma” del Senato “va votata senza più rinvii. Non è certo la migliore e potrà essere ulteriormente implementata, ma ora la locomotiva delle riforme deve procedere. Dietro l’angolo c’è sempre la palude dove il nostro Paese si è ritrovato incagliato per decenni. Il Paese attende da troppo tempo l’ammodernamento anche delle proprie istituzioni. Guardare al futuro significa assumersi il rischio di decidere”.
Europa. Le vicende europee trovano sempre spazio nelle riflessioni dei giornali della Fisc. Si concentra sul voto in Grecia il Corriere Apuano (Massa Carrara-Pontremoli): “Syriza è un partito molto personalizzato, tanto che lo indichiamo col nome del suo capo Alexis Tsipras (e la cosa va bene anche a quelli che in Italia criticano “l’uomo solo al comando”): ha vinto col 35,5% dei voti della metà della Grecia perché l’altra metà si è astenuta. Questo è segno di seria malattia della democrazia, il distacco dei cittadini dalle istituzioni è diffuso ed è molto negativo, anche se i partiti sembrano non curarsi più di tanto del problema”. Il Popolo (Tortona) rilancia un articolo del Sir sull’argomento: “Tsipras ha certamente stravinto le elezioni, rafforzandosi politicamente grazie alla conferma popolare. Ma il quadro economico e finanziario non cambia, i debiti restano, i ritardi complessivi del Paese non svaniscono, i flussi migratori non s’arrestano… Ovvero le elezioni di per sé non risolvono alcuno dei problemi greci”. Di Europa si occupa Amanzio Possenti, direttore del Popolo Cattolico (Treviglio), per quanto riguarda la questione dei profughi: “Gli interventi e gli ammonimenti di Papa Francesco hanno accompagnato, nel tempo, il bisogno di assicurare accoglienza umanitaria e cristiana a centinaia di migliaia di poveri sventurati. Ma il mondo sembrava restare inerte o passivo” e “ora l’Europa rinvia da un vertice all’altro le decisioni che contano, dando un esempio poco rassicurante del suo compito e ruolo storico, e dimostrando che i nazionalismi (con tutti i loro enormi limiti anche umani) sono ancora da estirpare, poiché assai radicati”.
Cronaca. Diversi gli spunti dalla cronaca. A proposito delle ideologie gender a scuola e dei chiarimenti del ministro Giannini, Giorgio Zucchelli, direttore del Nuovo Torrazzo (Crema), invita a non “abbassare la guardia”. I giovani al centro dell’editoriale di Bruno Cappato, direttore della Settimana (Adria-Rovigo): “Si può dire che il giovane ha il diritto a un lavoro che gli consenta di sposarsi e di vivere la sua vita con responsabilità e senza dipendere da nessuno? Chi se ne deve occupare? Viviamo davvero un momento difficile e questo è uno solo dei grandi problemi che attanagliano la società. Certo però che lo sguardo di un ragazzo o di una ragazza che faticano a guardare davanti a loro, ti rimane nel cuore con un senso di dolore acuto, insieme alla tristezza di non sapere cosa poter fare per loro”. Luciano Sedioli, direttore del Momento (Forlì-Bertinoro), ammonisce: “Il delegare ad altri, il rimandare le decisioni a tempi migliori, il non sentirsi mai pronti e all’altezza delle situazioni, sono tutte forme di omissione’ che lasciano spazio all’inquinamento delle coscienze”. Questioni locali per la Valsusa (Susa): “Il futuro dell’ospedale di Susa (cioè dell’intera Valle) da mesi (meglio, da anni) continua a stare (purtroppo) sulla scena. Gli attori sono sempre gli stessi. La Regione che dice e non dice e spesso lascia la direzione dell’Asl tutta sola a combattere una difficile battaglia. Di cui (lo pensano molti) l’esito finale sarebbe (è) già scritto”. Sull’identità pugliese riflette Adolfo Putignano, direttore dell’Ora del Salento (Lecce): “Pur nell’attuale epoca della globalizzazione, sta riemergendo la riflessione sull’identità della Puglia. Dei 4.078.500 pugliesi. Mentre ci s’interroga sul rapporto delle popolazioni locali, segnate da straordinarie e millenarie e pagine di storia e la gente intaccata dalle conseguenze dell’Ilva, assalita dalla Xilella e dalle trivelle, immersa da una situazione che secondo alcuni studiosi renderebbe apolidi i cittadini di oggi immersi nel web, senza cordoni ombelicali col territorio”. Pier Giovanni Trossero, direttore dell’Eco del Chisone (Pinerolo), propone di “aprire un’indagine sul funzionamento del Tribunale di Torino” per “i tempi lunghi e vergognosi” dei processi.
Attualità ecclesiale. Non manca l’attualità ecclesiale. Giordano Frosini, direttore della Vita (Pistoia), ricorda: “Un altro luogo comune preso di mira da Papa Francesco: quello del maschilismo che, nonostante tutto, continua ancora a imperversare nella mentalità e nella prassi del nostro tempo. Come sempre le parole del Papa hanno colpito nel segno”. Nicola Sangiacomo, vice direttore della Settimana (Livorno), osserva: “L’agenda della Chiesa dei prossimi mesi vede concentrarsi tre avvenimenti di eccezionale rilevanza: il Sinodo della famiglia, il Convegno della Chiesa italiana e il Giubileo straordinario della Misericordia. Sono eventi che accadono raramente ed è una singolare coincidenza che siano concentrati nello spazio degli ultimi tre mesi del 2015”. “Riprenderci l’umano come fine ultimo della creazione. Rintracciandolo dentro di noi: è la sfida più attuale, al centro non a caso del convegno ecclesiale di Firenze, chiamato a novembre a delineare un nuovo umanesimo cristiano. Che non interessa solo la parrocchia dei praticanti”, evidenzia Vita Trentina (Trento). Alessandro Repossi, direttore del Ticino (Pavia), scrive della lettura ininterrotta della Bibbia: “Una luce in fondo al duomo, davanti all’altare di San Siro. Una luce che ha accolto centinaia di persone: di giorno, nel cuore della notte, alle prime luci dell’alba. La luce della lettura continua della Bibbia, dalla prima all’ultima parola. Una lettura proseguita lenta e costante per sei giorni, quasi come il fluire del Ticino, il nostro amato fiume. Una lettura ospitata ancora una volta in cattedrale, la chiesa simbolo della cristianità pavese, com’era avvenuto anche tre anni fa. Una lettura che ha rappresentato il grazie’ dell’intera comunità diocesana al vescovo Giovanni Giudici, insieme a noi da più di undici anni”. Parla di “una stagione intensa e bella” della Chiesa locale Luca Rolandi, direttore della Voce del Popolo (Torino): “È un tempo di semina, discernimento, revisione fraterna, anche sofferta e complessa per le implicazioni personali, alle quali è necessario rispondere con un forte e autentico senso di responsabilità comune”. Il Nuovo Diario Messaggero (Imola) ricorda il convegno che si è svolto a Bologna lunedì 21 settembre “Giovani e lavoro. Da precari a protagonisti”, organizzato dalla Conferenza episcopale dell’Emilia Romagna: “Siamo consapevoli che fa più rumore una foresta che cade che un singolo albero che cresce, ma siamo altrettanto consapevoli dei bei gesti che sono nati e dei tanti che nasceranno”. Emmaus (Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia) all’inizio dell’anno pastorale chiarisce: “La Chiesa particolare maceratese vuole essere contemporanea al tempo della salvezza che Dio ci ha dato di vivere senza fughe solitarie in avanti o nostalgici attardamenti nei ricordi del passato. Ecco allora prevalere una particolare attenzione non tanto al territorio geografico reale’ quanto a quello intimo’ che coinvolge culture, atteggiamenti ed anche tradizioni da valorizzare e attualizzare”. Corriere Eusebiano (Vercelli) ricorda che la Caritas diocesana “si sta organizzando per ospitare i profughi”. Gazzetta d’Asti (Asti), invece, rammenta che “in seguito alle recenti dimissioni di monsignor Giacomo Lanzetti la Congregazione dei vescovi ha nominato amministratore apostolico di Alba” il vescovo di Asti, monsignor Francesco Ravinale da giovedì 24 settembre. La Voce Alessandrina (Alessandria) sottolinea che “con la XXVI domenica del Tempo ordinario inizia per la Chiesa il periodo dedicato alla riflessione, all’impegno e alla fattiva condivisione con la missione, il che significa non solo aiutare i missionari lontani’ (certamente saremo chiamati anche’ a questo gesto di fraternità universale!), ma riflettere sul nostro personale impegno per l’annuncio del Vangelo di Gesù Cristo, sulla nostra disponibilità – come singoli battezzati e come comunità cristiane – a condividere la fatica e la gioia di chi ha incontrato l’amore del Padre nel Figlio, nella sua misericordia senza limiti, e non può esimersi dal condividere con ogni persona questa gioia… e questa fatica!”. Luce e Vita (Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi) rilancia un articolo del Sir sul rapporto povertà di Caritas italiana: “Dall’inizio della crisi a oggi (2007-2014) la povertà assoluta in Italia è raddoppiata, passando da 1,8 a 4,1 milioni di poveri. In punti percentuali si è passati dal 3,1% al 6,8% della popolazione”. Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina), ribadisce che “i contributi dello Stato non sono una regalia e le testate diocesane, questa compresa, non sono giornali di serie B, da trattare in modo spregiativo”. L’Amico del Popolo (Agrigento) ricorda il seminario della Fisc, che si è svolto la settimana scorsa in provincia di Messina: “La nostra attenzione al territorio non vuole essere un limite, ma è il punto di partenza dal quale scrutare il mondo”.