Stati Uniti
La diocesi americana di Seattle ha deciso di rendere pubblica la lista dei 77 preti, diaconi e religiosi colpevoli di abusi sessuali che hanno esercitato il loro ministero nella diocesi negli anni tra il 1920 e il 2000. La decisione è stata presa dall’arcivescovo di Seattle, monsignor Peter Sartain, “nell’interesse – spiega – di una maggiore trasparenza e per continuare a incoraggiare le vittime di abuso sessuale perpetrato da membri del clero a farsi avanti”
La diocesi americana di Seattle ha deciso di rendere pubblica on line la lista dei 77 preti, diaconi e religiosi colpevoli di abusi sessuali che hanno esercitato il loro ministero nella diocesi negli anni tra il 1920 e il 2000. La decisione di pubblicare, nero su bianco, i nomi dei “colpevoli” è stata presa dall’arcivescovo di Seattle monsignor Peter Sartain che ha spiegato in una lettera alla diocesi le ragioni della sua decisione.
“Esprimo le mie più profonde scuse per le azioni di coloro che da una posizione di fiducia, hanno violato quella sacra fiducia, abusando delle persone vulnerabili. Il nostro lavoro in questo ambito non sarà completo fino a che tutte le persone danneggiate non hanno ricevuto l’assistenza necessaria per la loro guarigione e fino a che il male dell’abuso sui minori non è stato sradicato dalla società”. L’arcivescovo spiega che, dopo essersi confrontato con la Commissione incaricata, ha deciso di pubblicare la lista dei preti e dei religiosi “la cui colpa è stata ammessa, stabilita e, dunque, ritenuta assolutamente certa. Sono persone – scrive l’arcivescovo – che sappiamo aver servito o risieduto nella arcidiocesi”.
“Questa azione è stata presa nell’interesse di una maggiore trasparenza e responsabilità e per continuare a incoraggiare le vittime di abuso sessuale perpetrato da membri del clero a farsi avanti”.
La lettera è accompagnata da una scheda curata dall’arcidiocesi che contiene una serie di risposte alle domande più frequenti. Si viene così a sapere che l’arcidiocesi di Seattle ha già pagato circa 580mila dollari (circa 323mila euro) negli ultimi 10 anni per le cure e l’accompagnamento delle vittime. Una somma alla quale vanno aggiunti 74 milioni di dollari (68 milioni di euro) che sono stati pagati sempre dall’arcidiocesi dalla fine degli anni Ottanta per risarcire 398 casi. La Chiesa locale ha potuto prendere i soldi dalle assicurazioni e dalla vendita di proprietà immobiliari.
La lista dei 77 nomi pubblicati – che compare anche in un servizio sul quotidiano cattolico francese La Croix – comprende 30 preti diocesani, 18 dei quali sono morti, 8 sono stati ridotti allo stato laico e 4 sono stati condannati a una “vita di preghiera e penitenza”.
“Se l’accusa ha una parvenza di verità – spiega l’arcidiocesi di Seattle -, si applica la legge”. L’arcidiocesi coopera pienamente con le indagini delle forze dell’ordine e può anche avviare un’indagine indipendente e separata. Se l’accusa è accertata, l’imputato viene rimosso definitivamente dal ministero. “I nostri sforzi di vigilanza, formazione e prevenzione – scrive quindi l’arcivescovo Sartain – vanno avanti e cercano di migliorarsi continuamente. Abbiamo risposto a centinaia di vittime di abusi che si sono presentati, e io li ringrazio per il loro coraggio”.
L’arcivescovo lancia quindi un appello a chi non ha trovato ancora il coraggio di denunciare.
L’invito è a “farsi avanti contattando il nostro coordinatore pastorale che può essere raggiunto al numero 800-446-7762”.