Giubileo della misericordia

La diocesi del Gargano si prepara al “pellegrinaggio” a Roma insieme a Padre Pio

San Pio da Pietrelcina, umile e povero frate cappuccino, venerato e amato in tutto il mondo, verrà portato, a breve, in pellegrinaggio a San Pietro in Roma (3-11 febbraio) per l’Anno giubilare della misericordia, voluto da Papa Francesco. In particolare, il Mercoledì delle Ceneri (10 febbraio) verrà indicato ai missionari della misericordia quale “grande esempio di misericordia vissuta”. Intanto fervono i preparativi nella diocesi di Manfredonia-Vieste-S. Giovanni Rotondo

Dopo cento anni dal suo arrivo al convento francescano di S. Giovanni Rotondo, da dove durante tutta la sua lunga esistenza non si è mai mosso, san Pio, umile e povero frate cappuccino, venerato e amato in tutto il mondo, verrà portato, a breve, in pellegrinaggio a San Pietro in Roma per l’Anno giubilare della misericordia, voluto da Papa Francesco. Da lui, uomo di preghiera, anzi

uomo “diventato preghiera e uomo di inesorabili sacrifici per i peccatori”

come ebbero a scrivere nel 1972 a Paolo VI i vescovi polacchi, tra cui l’allora sconosciuto Karol Wojtyla, sono giunte grandi folle in cerca di Dio e del suo perdono, e oggi papa Francesco lo indica quale

“testimone e apostolo di misericordia, modello di una Chiesa che è vicina a tutti e che desidera curare e fasciare le ferite di tanti fratelli”,

ma anche, come ha detto l’arcivescovo Michele Castoro,

“modello di pastore secondo il cuore di Dio”.

L’arcidiocesi del Gargano che ha proprio san Pio come suo compatrono e che, perciò, vede in lui un preciso punto di riferimento nel cammino di fede, si farà pellegrina assieme a lui, lo accompagnerà, stretta intorno all’amato pastore mons. Michele Castoro. Questo speciale pellegrinaggio diocesano, partecipato da molte parrocchie, è stato preparato, e non solo in S. Giovanni Rotondo, attraverso l’approfondimento della figura e della spiritualità di P. Pio, il frate francescano fattosi davvero “piccolo” per essersi conformato totalmente agli insegnamenti del Vangelo. Esso è stato preparato anche con l’apertura nel territorio dell’arcidiocesi di ben cinque Porte Sante, con la riflessione del dono divino della misericordia, con l’ascolto della Parola, l’unica che mostra quanto è grande e liberante la misericordia del Padre verso ogni uomo il quale, a sua volta, come domanda papa Francesco a ogni credente, deve farsi “oasi di Misericordia” per i fratelli, guidandoli alla luce dell’Anno Giubilare.
E P. Pio per tutta la sua esistenza ha testimoniato ciò che Dio chiede da sempre alla sua Chiesa.

Egli, infatti, è stato “luogo e casa” di incontro con il Padre perché ha fatto fare a tantissimi fratelli l’esperienza meravigliosa del perdono che rinnova, umanizza e rilancia gli uomini in Dio.

Dunque, guardando s. Pio e vivendo il Giubileo in corso, l’arcidiocesi ha avuto modo di curare la preparazione al sacramento della riconciliazione sia nelle parrocchie sia nei due grandi e visitati santuari del territorio garganico, s. Michele del Gargano e s. Pio da Pietrelcina, dove decine di sacerdoti sono giornalmente impegnati ad accogliere quanti hanno necessità di aprire il loro cuore al Signore o che semplicemente sentono il bisogno di essere ascoltati e ricevere una parola di conforto.
Sono stati approfonditi, inoltre, i carismi delle opere della divina Misericordia e, fra queste, in particolare quello di Casa Sollievo della Sofferenza, l’opera presente nel nostro Gargano voluta caparbiamente da Padre Pio “come testimonianza visibile dell’amore Misericordioso verso i poveri e i sofferenti”, opera lasciataci da s. Pio come testimonianza vivente del suo cuore ricolmo dell’Amore di Cristo.
Infine, tutta l’arcidiocesi del Gargano sta vivendo l’Anno Santo appena iniziato, e che avrà un suo primo culmine nell’imminente pellegrinaggio diocesano a Roma assieme ai Gruppi di preghiera di P. Pio di tutto il mondo e al personale di Casa Sollievo della Sofferenza, anche come uno speciale momento di preparazione della visita pastorale che l’arcivescovo inizierà a fine 2016.

Dunque, la diocesi pugliese sta per arrivare pellegrina a Roma guidata dal suo Pastore e sostenuta dalla presenza e dall’esempio di s. Pio per testimoniare il suo amore al Papa e dirgli che desidera, sull’esempio di tanti testimoni vissuti nel corso dei secoli proprio qui sulle balze del Gargano, attingere alla loro indelebile testimonianza di fede per poter a sua volta lasciare, come s. Pio, un altro segno tangibile nel cammino di fede.

Perciò, come ha ben sottolineato mons. Castoro, l’arcidiocesi del Gargano intende oggi lasciare un preciso e autentico “messaggio: cercare il volto di Cristo nella fede di quanti la Chiesa offre quali modelli e testimoni”.  E se proprio si vuole utilizzare uno slogan, o meglio un’icona per definire l’attaccamento di tantissimi fedeli alla figura di s. Pio, alla sua spiritualità e alla sua opera “io direi che quella di Padre Pio è l’amata spiritualità della Croce gloriosa, quella che adoriamo il venerdì santo. Una croce che porta in sé i segni della passione, ma che celebra già la vittoria della vita sulla morte” (p. Lotti, ofm Cappuccini).
Per questo c’è tanta attesa e tanta adesione per l’imminente pellegrinaggio diocesano con s. Pio a Roma.

(*) direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali dell’arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-S. Giovanni Rotondo