LIturgia

A Genova un Congresso eucaristico tra mare e carruggi “in contemporanea” con le diocesi

Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha aperto il primo incontro dei delegati diocesani al Congresso eucaristico nazionale, in programma a Genova dal 15 al 18 settembre, del quale è stato  diffuso il programma provvisorio. “Ancora più vicini al Santo Padre”, anche se non potrà venire. Per tre giorni il capoluogo ligure diventa “capitale” dell’Eucaristia tra mare e carruggi. “In  contemporanea” con gli eventi del convegno, le celebrazioni nelle diocesi. Tra le proposte, invitare gli uomini e donne che lavorano ad andare a Messa anche durante la settimana. Da oggi “on line” il sito ufficiale aperto a contributi, iniziative e proposte dal territorio

Una striscia di 25 chilometri chiusa tra i monti e il mare, una lanterna come simbolo ma anche come “logo”. “Genova è molto lieta di ospitare il XXVI Congresso eucaristico nazionale: l’ultimo qui si è svolto nel 1923”, ha assicurato il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, aprendo il primo incontro organizzativo per i delegati diocesani, promosso dal Comitato per i Congressi eucaristici nazionali, che si è svolto presso il Centro salesiano di Via Marsala a Roma.  Il “logo” scelto per l’importante appuntamento della Chiesa italiana – in programma dal 15 al 18 settembre,  sul tema: “L’Eucaristia sorgente della missione: ‘Nella tua misericordia a tutti sei venuto incontro'” – è il luogo-simbolo della città che già campeggiava a fare da sfondo all’evento di quasi un secolo fa: la lanterna, sovrastata dall’Eucaristia, che nel logo di oggi viene intagliata dalla croce, e la luce che parte dalla croce proviene proprio dalla lanterna per dirigersi poi verso il mare, di cui evoca la presenza. Presentato il documento preparatorio e il programma provvisorio del Congresso, all’insegna della “contemporaneità” con le celebrazioni sul territorio e nelle diocesi. Da oggi è “on line” il sito ufficiale aperto a contributi, iniziative e proposte “dal basso”. Percorsi nel contro storico e visite ai luoghi della carità, con le loro opere di misericordia, si incroceranno durante le tre giornate di lavori. Tra le proposte, invitare gli uomini e le donne che lavorano ad andare a Messa anche durante la settimana.

“Da una parte ci dispiace, dall’altra vogliamo essere ancora più vicini al Santo Padre negli impegni, che non sono piccoli, nel mondo intero”.

Nel suo breve saluto pronunciato interamente a braccio, il presidente della Cei è tornato sulla risposta negativa data da Papa Francesco riguardo all’invito a partecipare al Cen: non potrà esserci, “ha detto a malincuore, informando di non aver preso alcun impegno in Italia tranne la visita ad Assisi, per l’anno giubilare”. Nonostante l’assenza del Papa, e in attesa della nomina del suo delegato, “vogliamo essere ancora più impegnati, vogliamo semmai intensificare la preparazione del nostro popolo, delle nostre comunità per questo appuntamento tradizionale della Chiesa, non solo italiana”.

Un natante porterà l’Eucaristia al Porto Antico, la zona di Genova direttamente sul mare. E’ l’immagine più suggestiva dell’adorazione eucaristica che si svolgerà sabato 17 settembre, giornata “clou” del Congresso eucaristico.

A diffonderne il programma di massima è stato Franco Macchiavello, membro del Comitato per i Congressi eucaristici nazionali e segretario del Comitato organizzativo diocesano. Nel pomeriggio di sabato 17 si svolgerà l’adorazione eucaristica con tutti i delegati e il “popolo di Dio”, aiutati  da un Coro formato per l’occasione e composto di mille elementi provenienti da Genova e da tutta la Liguria. Sempre sabato sera, in piazza Matteotti, si svolgerà l’incontro per i giovani. La celebrazione conclusiva del Cen si svolgerà invece domenica mattina, a piazzale Kennedy, dove saranno allestiti due palchi per contenere l’altare, il coro e l’orchestra. L’inaugurazione del Cen avverrà invece nel pomeriggio del 15 settembre, con la Messa nella cattedrale di Genova e la processione eucaristica, per portare il Santissimo da una chiesa vicina a San Lorenzo, dove inizierà l’adorazione perpetua anche attivando apposite “cappelle per l’adorazione”: due momenti, questi, che potranno essere “replicati” in contemporanea nelle diocesi, ha tenuto a precisare il cardinale Bagnasco, grazie agli appositi sussidi predisposti dal Comitato. Discorso analogo per la giornata di venerdì 16, dedicata agli incontri “per categorie”: carcerati, malati, degenti negli ospedali, bambini. Ancora sabato 17, dopo la Messa in cattedrale – ha reso noto Vittorio Sozzi, coordinatore del Comitato Congressi eucaristici nazionali – i delegati diocesani nella mattinata si divideranno in due gruppi:  un gruppo ristretto visiterà i luoghi della carità e dell’accoglienza, mentre gli altri conosceranno la città tramite percorsi nel centro storico. A loro disposizione 500 volontari, per guidarli tra edicole che ricordano la pietà popolare, portali che riportano scritte prese dai Salmi e suggestivi scorci tra vicoli e carruggi. Tra i luoghi della carità e dell’accoglienza. invece, figurano  le carceri di Marassi, ospedali come il Gaslini e  mense dove vengono accolti anche i migranti.

A fare dai sfondo ai lavori del Cen, il documento preparatorio. Lo ha presentato ai delegati diocesani don Franco Magnani, direttore dell’Ufficio liturgico della Cei. “Nella celebrazione eucaristica diventiamo Chiesa in uscita, mossa dalla misericordia”, ha detto sottolineando la sintonia del Cen con il Giubileo: “Non si tratta di un ‘di più’ rispetto al Giubileo, ma di un’applicazione del tema”, ha puntualizzato don Marco Doldi, vicario generale dell’arcidiocesi di Genova,  concludendo l’incontro ed esortando a “favorirne capillarmente la partecipazione”. “Aiutare a cogliere il nesso tra misericordia e missione, a partire dall’Eucaristia”, è infatti l’idea centrale del documento teologico-pastorale del Cen: il rito “non è ornamento”, ha ammonito Magnani, sottolineando che “cogliere in modo più profondo il legame tra l’azione liturgica e la vita di fede” è uno degli imperativi del testo, in cui si nomina la “tentazione” da cui il Papa ha messo in guardia, durante il Convegno di Firenze: lo gnosticismo, che “porta a confidare nel ragionamento logico e chiaro, il quale però perde la tenerezza della carne del fratello”. Tra gli ambiti considerati dal documento preparatorio del Cen come prioritari, i “nuovi poveri” e l’ambiente.