Famiglia
Seicento persone, in gran parte coppie, ieri sera. Duecento sacerdoti questa mattina. Due folte platee hanno accolto a Treviso i coniugi Franco Miano e Pina De Simone – che erano presenti come esperti ai due momenti sinodali sulla famiglia –, invitati dalla diocesi a presentare l’esortazione pastorale post sinodale Amoris Laetitia. La loro è stata al tempo stesso una testimonianza dell’esperienza sinodale e una presentazione del documento papale. Nella serata di ieri, promossa dall’Ufficio di pastorale familiare della diocesi e dall’Azione cattolica, i relatori hanno invitato a una lettura attenta e non frettolosa dell’Amoris Laetitia, partendo non dai punti più controversi contenuti nell’ottavo capitolo, ma da quelli dove risuona il “vangelo dell’amore”, nella sua bellezza e concretezza, in particolare il quarto capitolo, cui fa da sfondo – hanno spiegato – l’inno alla Carità di San Paolo. “Il Papa – ha detto Pina De Simone – ha voluto partire dal centro, dall’esperienza dell’amore. È un testo alto, ma anche di gran concretezza, connotato da un senso del tempo e dalla fiducia nell’azione della Grazia di Dio”, che nel tempo si dispiega. “Si vede – ha aggiunto – che il Papa è pastore di anime. L’Amoris Laetitia nasce dalla vita, dall’umile ascolto del santo popolo da parte di un pastore e di un padre”.
Nel Sinodo si è avvertita “la presenza del Signore accanto alla vita di ciascuno – ha detto Franco Miano –. Si è riusciti a parlare con franchezza dentro un clima di ascolto reciproco”. Il passaggio da fare, ha continuato l’ex presidente nazionale di Azione cattolica, è quello di considerare “la famiglia soggetto e non oggetto della pastorale”. Sfida centrale è poi quella della “fatica del discernimento nell’ottica della gradualità pastorale”. A questo proposito, rispondendo alle obiezioni di alcuni presenti sul possibile accesso al sacramento a determinate condizioni, Miano ha avvertito: “Non c’è niente a buon mercato, nessun automatismo. Ma non possiamo neppure rifugiarci nel credere che tutto sia bianco o nero. Il documento è un invito alla responsabilità e alla speranza”. Nella mattinata di oggi i coniugi Miano sono intervenuti in un incontro con i sacerdoti diocesani, inserito nel programma di formazione permanente.