Giovani

“Cracovia nella capitale”: a Washington l’Università cattolica organizza un evento per chi non potrà partecipare alla Gmg

In programma il 30 luglio, il mega-incontro getterà un ponte ideale tra Washington e Cracovia per condividere l’esperienza di fede a dispetto dei fusi orari. Ed è solo la più pubblicizzata delle iniziative americane organizzate da diocesi, arcidiocesi e parrocchie per vivere anche in America lo spirito della Gmg. Sono 40mila i giovani provenienti da tutti gli Stati dell’Unione in partenza per la Polonia, più di tre volte quelli che avevano preso parte al raduno di Rio de Janeiro in Brasile nel 2013. Molti di più, però, parteciperanno a distanza

Catechesi, preghiere in tante lingue, un concertone. E poi un gruppo di danza popolare polacca che si esibirà e darà lezioni di polka. Un maxischermo permetterà di seguire il raduno di Cracovia con Papa Francesco. E ci saranno cibi polacchi tipici come pierogies e kielbasa. Per chi non potrà andare in Polonia per la Giornata mondiale della gioventù, la Catholic University of America di Washington D.C. ha allestito il grande evento “Cracovia nella capitale”. In programma il 30 luglio prossimo, il mega-incontro getterà un ponte ideale tra Washington e Cracovia per condividere l’esperienza di fede a dispetto dei fusi orari. Ed è solo la più pubblicizzata delle iniziative americane organizzate da diocesi, arcidiocesi e parrocchie per vivere anche in America lo spirito della Gmg.

Ispirazione e forza. Genevieve Mougey, membro della Conferenza episcopale Usa e mente di “Cracovia nella capitale”, spiega che l’evento, come il pellegrinaggio in Polonia, consente ai partecipanti di “fare il pieno di energia”, e proseguire così il cammino di fede e solidarietà con più coraggio. “Ci si rende conto di una cosa,” dice Mougey, “vicino a noi camminano sorelle e fratelli di tutto il mondo”. E Paul Jarzembowski, coordinatore statunitense della Gmg per conto della Conferenza episcopale, aggiunge:

“La Gmg è pensata per tutti, ovunque si abiti nei cinque continenti. Si può avere o meno la possibilità di andare in Polonia, ma nessuno è escluso dall’incontro con Cristo e con la sua misericordia”.

Celebrazioni americane. Sono 40mila i giovani provenienti da tutti gli Stati dell’Unione in partenza per Cracovia, più di tre volte quelli che avevano preso parte al raduno di Rio de Janeiro in Brasile nel 2013. Molti di più, però, parteciperanno a distanza. Oltre all’evento di Washington D.C., tra gli altri è in programma un pellegrinaggio al Santuario della Madonna di Guadalupe a Des Plaines in Illinois organizzato dall’arcidiocesi di Chicago; una celebrazione alla scuola superiore Xavier di Middletown in Connecticut coordinato dalle diocesi di Norwich, Bridgeport e dell’arcidiocesi di Hartford; un grande evento alla scuola superiore St. Mary’s a Orchard Lake Village in Michigan con momenti di preghiera e ampio spazio per la socializzazione, per la musica, per i giochi all’aperto. L’elenco degli incontri, dei campeggi, delle veglie, dei concerti associati alla Gmg polacca va dal Midwest (Cumming in Iowa; Clinton in Ohio), al Sud (Savannah in Georgia; Penitas e San Angelo in Texas) per arrivare alla costa occidentale (Colfax in California) dove la Gmg verrà festeggiata anche con un camping sotto le stelle.

Missionari nel mondo.“Cracovia nella capitale” e tutti gli altri momenti di socializzazione e preghiera tra giovani cattolici negli Stati Uniti sono un’opportunità per la Chiesa di aprirsi e declinare il suo messaggio in un linguaggio diverso. Lo spiega Jonathan Lewis, direttore delle iniziative per i giovani della diocesi di Washington, già coordinatore di “Rio a Washington” tre anni fa:

“I millennials, come vengono chiamati i giovani, sono alla ricerca di qualcosa di autentico, di sfide che rendono la vita degna di essere vissuta.

Momenti come ‘Cracovia nella capitale’ ispirano e sfidano i giovani adulti a vivere come missionari nel mondo di oggi. Li spronano a condividere la loro fede all’interno delle loro famiglie, a scuola, nelle parrocchie, nei luoghi di lavoro e nella comunità in senso lato. È un altro modo per ricordare che siamo parte di qualcosa di più grande”.