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“Il Corriere Apuano” ricorda Letizia Leviti: “Una ragazza vivace capace di emozionarsi e di emozionare”

Dal settimanale diocesano di Massa Carrara-Pontremoli, dove aveva iniziato la sua carriera come volontaria, il ricordo della giornalista di Sky Tg24, recentemente scomparsa. Il ricordo: “Fu subito dopo la brillante conclusione degli studi presso il liceo vescovile di Pontremoli che la interpellammo per ottenere una sua collaborazione, volontaria come per tutti noi, aprendole la strada per una carriera che si sarebbe dimostrata una scelta di vita. Così, quando, nel corso di una cena amicale, chiedemmo a Letizia Leviti di iniziare a scrivere per il nostro settimanale, il suo ‘sì’ fu immediato e ora è facile dire che in quel suo assenso c’erano aspettative, voglia di futuro, di affermarsi per le proprie capacità”

La ricordiamo come

una ragazza vivace, una liceale brillante, capace di emozionarsi e di emozionare.

Fu subito dopo la brillante conclusione degli studi presso il liceo vescovile di Pontremoli che la interpellammo per ottenere una sua collaborazione, volontaria come per tutti noi, aprendole la strada per una carriera che si sarebbe dimostrata una scelta di vita. Così, quando, nel corso di una cena amicale, chiedemmo a Letizia Leviti di iniziare a scrivere per il nostro settimanale, il suo “sì” fu immediato e ora è facile dire che in quel suo assenso c’erano aspettative, voglia di futuro, di affermarsi per le proprie capacità. Sulle colonne de “Il Corriere Apuano” Letizia ha intrapreso la strada che l’ha portata a lusinghieri traguardi; fu proprio la collaborazione al nostro giornale che le consentì, non ancora terminati gli studi universitari a Pisa, di conseguire la qualifica di pubblicista. Poi, giunta al Quotidiano Nazionale (prima “La Nazione”, e poi la “Voce” di Rimini), l’approdo al giornalismo professionistico, al quale ella si è approcciata portando con sé quel patrimonio di curiosità, quel desiderio di innovazione (contribuì di certo con alcuni suoi “pezzi” a un percorso di ammodernamento dei contenuti del nostro giornale),

quella volontà di entrare dentro le cose che facevano già da quegli anni intravvedere la caratura del suo impegno, concepito come una missione di verità.

Ora è il momento del dolore e del rimpianto, atteso perché la sentenza era già stata scritta da quando la diagnosi era stata formalizzata. Nonostante il coraggio, la determinazione, le cure dei medici e la costante, affettuosa vicinanza dei familiari, Letizia, 45enne, giunta a essere un’apprezzata e affermata giornalista di Sky Tg24, inviata di guerra in Iraq, Afghanistan e Libano, autrice di libri e presentatrice di importanti incontri culturali, ha dovuto cedere alla malattia.

Alla fine, però, ha vinto l’amore come lei stessa ha voluto fosse scritto sul manifesto che ha annunciato i funerali: “La mia vita è stata una grande storia d’amore. Grazie”.

Alla morte Letizia si era preparata con l’aiuto spirituale di vari sacerdoti amici, per dare un senso al nostro migrare nel mondo. Dare senso al distacco, col suo inevitabile carico di dolore, significa introdurre la logica del dono di sé, come ha sottolineato nell’omelia don Piero Cantoni (che ha concelebrato assieme all’officiante don Marco Giuntini). Il sacerdote ha invitato i tanti fedeli presenti a recuperare la convinzione che i primi cristiani avevano nei confronti dell’eternità, tanto da scrivere accanto al nome dell’estinto: “vivit”. Erano presenti alle esequie, celebrate a Bagnone nella chiesa di San Nicolò, altri sacerdoti che si sono uniti alla preghiera di suffragio. Tantissime le autorità civili e militari ed i colleghi della carta stampata.

Soprattutto c’è stato l’abbraccio forte del borgo che Letizia ha portato sempre nel cuore, impegnandovisi anche a livello amministrativo. Sulla bara, deposta in terra, spiccavano la rosa rossa del marito Giovan Battista Varoli e i disegni colorati dei suoi figli Alberico Fernando di sette anni e le due gemelline Nicoletta e Agnese di due. Durante la celebrazione sono risuonati il toccante brano di Battiato “La cura”, il canto “Signore delle cime” e il “Silenzio”.

24072016/Bagnone Funerali Letizia Leviti

Prima della benedizione finale, è arrivato l’audio messaggio predisposto da Letizia. “Ho pensato durante la salita della malattia – diceva – che oggi dovevo essere con voi. Sono viva. Vivo nel Signore e, insieme a voi lo ringrazio di tutto ciò che ho ricevuto. In passato la mia fede è stata a volte zoppicante, ma è proprio quando siamo deboli che Lui opera in noi rendendoci persone nuove. Perdonate e scusate per il disturbo… Vi chiedo – si è raccomandata con la voce interrotta dal pianto – di non lasciare soli i miei cari, la mia mamma. Regalate loro un sorriso, mentre anch’io sorrido. Ciao a tutti…”. È scoppiato un lungo applauso mentre il pezzo di Vasco Rossi “Vivere” accompagnava il feretro all’uscita dalla chiesa.
Ora che Letizia ha iniziato il suo “dies natalis” nella Casa del Padre, la abbracciamo ancora una volta nel ricordo e rivolgiamo le più sentite condoglianze ai suoi familiari.