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Fascismo: Tg2000 mostra in esclusiva foto strage Debre Libanos in Etiopia

Una foto inedita che documenta la strage compiuta dai soldati italiani nel monastero ortodosso etiope di Debre Libanos nel 1937. Il Tg2000, il telegiornale di Tv2000, mostra in esclusiva uno scatto storico con i monaci che attendono di essere caricati sui camion che li avrebbero poi portati sul luogo delle fucilazioni. Un massacro dimenticato avvenuto per mano fascista 80 anni fa. Nessuno sapeva che della strage del monastero di Debre Libanos qualcuno avesse scattato delle foto. Nel maggio del 1937, in Etiopia, alcuni soldati italiani fucilarono per rappresaglia 2000 persone inermi tra monaci e pellegrini ortodossi (449 secondo il rapporto ufficiale). L’ordine venne dato del viceré Rodolfo Graziani. Fu il generale Pietro Maletti ad eseguire il comando. Tv2000 ha dedicato un docufilm al massacro, con documenti e testimonianze inedite a cura del giornalista Antonello Carvigiani, per la fotografia di Andrea Tramontano. Ora, per la prima volta, il Tg2000 mostra anche l’immagine di quella strage, grazie a Luigi Panella, appassionato di storia del colonialismo italiano in Africa.
“C’era un ragazzo – ha raccontato Panella al Tg2000 nel servizio di Antonello Carvigiani e Andrea Tramontano – che non aveva ancora compiuto 27 anni, in quella piana dove furono fucilati i monaci. Si chiamava Virgilio Cozzani, era un tenente di complemento del 45esimo battaglione coloniale musulmano a cui Maletti diede l’incarico di eseguire le fucilazioni a Shunkurti. Questo è il luogo che viene citato nelle fotografie di Cozzani. Cozzani girava con una macchina fotografica, scattava fotografie come tutti i ragazzi italiani in Etiopia, in quel periodo. Il 20 maggio fece alcune fotografie proprio il giorno prima della strage e poi anche il 21 maggio a Shunkurtì”.
“Nel retro della foto – ha rivelato Panella – c’è anche una annotazione fatta da Cozzani, di suo pugno: Debra Libanos, Cascì prigionieri, i Cascì erano i preti copti, 20 maggio 1937. E poi un’altra annotazione. Il 21 maggio 37, ‘ciao neh…’. Il ‘ciao neh…’ di questo ragazzo italiano, che nelle altre foto va a cavallo, sorride ma che poi si rende protagonista di una strage terribile, è quasi irridente. L’impressione è quella della banalità del male, di un giovane che ride e scherza prima di compiere una strage”.