Questioni aperte
Non possiamo rassegnarci a un ruolo subalterno, permettendo che i nostri Irccs vengano relegati al ruolo di ospedali territoriali. In gioco c’è il prestigio di Pavia e della provincia, oltre a molti posti di lavoro
È la prima “industria” di Pavia e provincia. La nostra sanità produce buona parte del Pil pavese. Sono circa 10mila le persone che, nel capoluogo e nel resto del territorio, lavorano in questo comparto. Eppure, da un po’ di tempo a questa parte, si parla di crisi del sistema sanitario provinciale. Se ne discuterà anche venerdì 26 maggio, in un convegno organizzato dalla Uil di Pavia. Un momento difficile che negli ultimi anni ha coinvolto gli stessi tre Irccs (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico) di Pavia: San Matteo, Maugeri e Mondino. Il rischio è quello di perdere parte della capacità attrattiva che i nostri ospedali più importanti hanno sempre avuto, richiamando pazienti da tutta Italia e spesso anche dall’estero.
La concorrenza di Milano è sempre più forte e, ormai, si fa sentire anche ai confini della nostra provincia: basta vedere che investimenti sono stati fatti per una struttura come l’Humanitas, ormai diventata un punto di riferimento per molti pavesi. Ma non possiamo rassegnarci a un ruolo subalterno, permettendo che i nostri Irccs vengano relegati al ruolo di ospedali territoriali. In gioco c’è il prestigio di Pavia e della provincia, oltre a molti posti di lavoro.
Gli attuali vertici di San Matteo, Maugeri e Mondino hanno annunciato programmi importanti per il futuro; segnali confortanti arrivano anche dai vertici di Ats e Asst (gli enti che hanno preso il posto di Asl e Azienda ospedaliera). Ma non basta. Serve un maggior impegno da parte dei nostri rappresentanti politici, in Regione come in Parlamento. La sanità è la nostra risorsa più importante e va difesa con ogni sforzo.
(*) direttore “Il Ticino” (Pavia)