Collegio cardinalizio
Due dall’Europa, uno dall’America Latina, uno dall’Africa e uno dall’Asia. Sono i cinque nuovi cardinali che Papa Francesco creerà durante il Concistoro del 28 giugno. Salgono così a 225 i membri del Collegio cardinalizio, di cui 121 elettori e 104 non elettori. Sempre più marcata l’internazionalizzazione: 83 i Paesi rappresentati, 62 dei quali hanno cardinali elettori
Il quarto Concistoro di Papa Francesco in quattro anni di pontificato, nel solco dei tre che l’hanno preceduto – convocati il 22 febbraio 2014, il 14 febbraio 2015 e il 19 novembre 2016 – si preannuncia ancora una volta non come un premio alla carriera, appannaggio delle sedi cardinalizie più blasonate, ma come il frutto di una scelta operata valutando il tasso di servizio pieno ed effettivo accanto alla porzione di Chiesa in cui ciascuno dei candidati prescelti ha “servito” finora. Nel Concistoro del 28 giugno prossimo – annunciato a sorpresa nel corso del Regina Coeli del 21 maggio scorso – il Papa creerà 5 nuovi cardinali, tutti elettori.
Sono quindi in totale 60, tra titolari e non titolari di diritto di voto in Conclave, i cardinali creati da Bergoglio in questi quattro anni. Il Collegio cardinalizio è formato attualmente da 225 membri, di cui 121 elettori e 104 non elettori (dati aggiornati al 19 giugno 2017).
Sempre più marcato il processo di internazionalizzazione: con il quarto Concistoro del primo Papa latinoamericano sono rappresentate infatti nel Sacro Collegio più di 80 nazioni. Si tratta, inoltre, del primo Concistoro di Papa Francesco in cui non vengono creati cardinali ultraottantenni.
Due dall’Europa, uno dall’America Latina, uno dall’Africa e uno dall’Asia.
Il primo appuntamento pubblico dei nuovi porporati sarà la concelebrazione, il 29 giugno, della Messa presieduta dal Papa per la solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo.
America Latina. Tra le nuove porpore, spicca per l’eccezionalità della procedura seguita dal Papa Gregorio Rosa Chavez, 75 anni, vescovo ausiliare di San Salvador, amico d’infanzia e uno dei più stretti collaboratori di Oscar Arnulfo Romero, il vescovo ucciso nel 1980 e proclamato beato nel 2015 proprio da Bergoglio, che ne ha autorizzato il riconoscimento del martirio. E proprio per volere di Papa Francesco, Rosa Chavez diventa cardinale pur essendo solo vescovo ausiliare. Mons. Chávez è nato a Sociedad il 3 settembre 1942. È stato ordinato sacerdote il 24 gennaio 1970, presso la cattedrale di San Miguel, nel Salvador, dove è stato parroco dal 1970 al 1973, oltre che direttore diocesano dei social media, assistente spirituale di diverse associazioni e movimenti e rettore del Seminario centrale di San Salvador. Nominato vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di San Salvador, il 3 luglio 1982, attualmente è parroco della chiesa di San Francisco a San Salvador e presidente della Caritas per l’America Latina, per i Caraibi e della Caritas nazionale.
Africa e Asia. Un’eccezione, quella di Rosa Chavez, che in materia di assegnazione delle porpore si aggiunge a quella concessa nel Concistoro del 2016 ad un “semplice” sacerdote, Ernest Simoni, torturato dal regime ateo di Tirana, o a Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di una sede periferica come Bangui, la capitale della Repubblica Centrafricana dove il Papa ha scelto di aprire la prima Porta Santa del Giubileo della misericordia. E così dall’Africa e dall’Asia, precisamente dal Mali e dal Laos, provengono altri due nuovi cardinali. Jean Zerbo, arcivescovo di Bamako, è nato a Segou il 27 dicembre 1943, dove è stato ordinato sacerdote il 10 luglio 1971. Dal 1982 e per alcuni anni ha lavorato in qualità di parroco a Markala e come docente presso il Seminario maggiore di Bamako. Il 27 giugno 1998 è stato nominato arcivescovo di Bamako. Ha avuto un ruolo attivo nei negoziati di pace in Mali. È il Laos, invece, la patria di Louis-Marie Ling Mangkhanekhoun, nato l’8 aprile 1944 a Laos. Ordinato sacerdote il 5 novembre 1972, ha inaugurato “la scuola di catechisti” e la prassi delle visite ai villaggi delle montagne. Nel 1975 è stato nominato parroco e pro-vicario dell’Eccellenza vicario apostolico di Vientiane. Il 30 ottobre 2000 è stato nominato vicario apostolico di Pakse e consacrato vescovo il 22 aprile 2001. Il 2 febbraio 2017, è stato nominato amministratore apostolico “Sede Vacante et ad nutum Sanctae Sedis” di Vientiane.
Europa. Quando è stato ordinato vescovo di Stoccolma nel 1998, monsignor Anders Arborelius era il primo vescovo svedese dai tempi di Lutero. Ora diventa anche il primo cardinale di Svezia, grazie anche al dialogo certificato da Francesco durante il viaggio apostolico compiuto il 31 ottobre scorso per partecipare alle celebrazioni del cinquecentenario della riforma protestante. Mons. Arborelius è nato a Sorengo il 24 settembre 1949. Si è convertito al cattolicesimo all’età di 20 anni. Nel 1971 è entrato a far parte dell’Ordine dei padri carmelitani scalzi, l’ 8 settembre 1979 è stato ordinato sacerdote a Malmö e il 29 dicembre 1998 è stato consacrato vescovo presso la cattedrale cattolica di Stoccolma. Dal 2005 al 2015 è stato presidente della Conferenza episcopale della Scandinavia, mentre nel 2015 è stato eletto vicepresidente della stessa. L’altro cardinale europeo è Juan José Omella, arcivescovo di Barcellona, nato a Cretas il 21 aprile 1946 e ordinato sacerdote il 20 settembre 1970. È stato viceparroco e parroco tra il 1990 e il 1996, oltre che vicario episcopale per la diocesi di Saragozza. Per un anno è stato missionario in Zaire.